Centodiciannove persone ospitate in venti anni. È questo il bilancio dell’attività di Casa Vittoria, la casa famiglia per persone sieropositive in situazione di disagio sociale e abitativo gestita dalla Caritas. Dal 1989, anno della sua apertura, Casa Vittoria è diventata un punto di riferimento importante nella cura e accoglienza delle persone malate. Dell’attività di questa struttura e dell’Aids in generale si parlerà nel convegno organizzato dalla Caritas in collaborazione del Comune “Aids e società: evidenza e criticità” in programma martedì 24 novembre nel Salone de’ Dugento di Palazzo Vecchio.
L’appuntamento è stato presentato oggi dall’assessore alle politiche sociosanitarie e presidente della Società della Salute Stefania Saccardi e dal direttore della Caritas Alessandro Martini. “Con il miglioramento delle terapie mediche per la cura dell’Aids diventa sempre più importante la presa in carico delle persone anche dal punto di vista sociale e quindi la Società della Salute è chiamata a fare la sua parte – ha dichiarato l’assessore Saccardi –.
Da quanto fu fondata Casa Vittoria molto è stato fatto per la cura di questa patologia e la speranza di vita si è infatti notevolmente allungata. Questo ha cambiato anche la finalità di strutture come Casa Vittoria: non più soltanto un posto dove il malato viene accompagnato alla morte, ma è diventata un luogo dove questi viene aiutato nel reinserimento nella società e nel recupero della qualità della vita. Ed è per questo la Società della Salute supporta e sostiene progetti come quello della Caritas di Casa Vittoria”.
Obiettivo del convegno, come ha sottolineato Martini, è offrire una occasione di confronto con la cittadinanza rispetto a un tema ancora di enorme attualità. “Nonostante oggi sappiamo di più, avendo maturato esperienza, professionalità, costante e proficua collaborazione con le istituzioni sanitarie – ha aggiunto Martini – siamo molto preoccupati del troppo silenzio che ancora domina rispetto all’informazione, alla prevenzione ed alla promozione e protezione da comportamenti e stili di vita tanto rischiosi quanto deprecabili, soprattutto fra le nuove generazioni.
Sono tanti ancora gli ostacoli che ci appaiono quasi insuperabili: un contesto socio culturale impreparato e quindi condizionato da paure e comportamenti sicuramente deprecabili; una reale incapacità del sistema nel sapere affrontare globalmente il problema attraverso politiche integrate che ponendo al centro la persona, nel bisogno convergono nel condividere obiettivi, risorse e professionalità”. Casa Vittoria, che ha aperto i battenti il 15 novembre 1989 grazie alla volontà congiunta del Cardinale Piovanelli, di medici, istituzioni, operatori e volontari, accoglie oggi dodici persone in Aids provenienti soprattutto dai Reparti Malattie Infettive.
La loro situazione spesso è compromessa non solo da un punto di vista sanitario: storie di fragilità, di solitudine, di emarginazione, accompagnano le persone che vivono nella struttura. A partire dall’89 sono state accolte a Casa Vittoria 119 persone, 62 delle quali decedute nella casa. Nella struttura la vita si svolge come in una famiglia e i volontari condividono la quotidianità e la straordinarietà della vita familiare; ciascuno contribuisce, secondo le proprie capacità e possibilità, dando una mano nelle varie attività necessarie per un buon andamento della casa, accompagnando gli ospiti alle visite mediche, andandoli a trovare in ospedale, partecipando alle attività ricreative.
Tornando al convegno, l’iniziativa si aprirà alle 9 con la presentazione di Mariella Orsi del comitato tecnico di Casa Vittoria. Seguiranno i saluti delle autorità tra cui il sindaco Matteo Renzi, il vescovo ausiliare Claudio Maniago, il direttore generale dell’Azienda sanitaria di Firenze Luigi Marroni. I lavori sono poi organizzati in due tavole rotonde successive. La prima approfondirà il tema “Aids e società: 25 anni dopo”: sono previsti gli interventi di Stefano Vella, direttore del Dipartimento del farmaco dell’Istituto Superiore di Sanità, Pierluigi Blanc medico impegnato presso il reparto Malattie Infettive dell’Asl di Firenze, padre Mario Longoni responsabile della Casa Alloggio “Villa del Pino” di Roma e Massimo Oldrini medico e coordinatore per la Consulta Nazionale delle associazioni per la lotta all’Aids.
Al termine verrà proiettato il video “Casa Vittoria: appunti per una memoria della solidarietà”. Al termine della proiezione l’intervento della responsabile dell’area Aids per la Caritas diocesana, Luisa Sanvito, la quale focalizzerà l’attenzione sui bisogni e le risorse per il settore socio-sanitario per persone in Aids, proprio a partire dall’esperienza di Casa Vittoria. La seconda tavola rotonda, dal titolo “Aids e ruolo delle istituzioni” sarà aperta intorno alle 12 dall’arcivescovo Giuseppe Betori che interverrà sull’impegno della Chiesa rispetto ad ascolto ed accoglienza della persona.
Previsti interventi dell’assessore Saccardi, degli assessori regionali alle al diritto alla Salute Enrico Rossi e alle politiche sociali Gianni Salvadori. Le conclusioni saranno affidate al direttore della Caritas diocesana, Alessandro Martini. (mf)