Negli ultimi due anni circa la metà delle persone a cui viene diagnosticato l'Aids non sa nemmeno di essere sieropositiva o lo scopre pochi mesi prima. E' forse questo il dato più allarmante rivelato dal monitoraggio che l'Agenzia regionale di sanità compie costantemente su questa patologia nella nostra regione. Un brutto segnale di mancanza di consapevolezza che riguarda soprattutto le persone che contraggono la malattia per contagio sessuale. Dunque bisogna tenere la guardia alta perché il “lupo” fa ancora paura.
E proprio “C'è ancora bisogno del lupo” è il titolo scelto dalla Regione Toscana, assessorato per il diritto alla salute, per presentare un "corto" in tema di Aids realizzato dalla Mediateca Regionale Toscana Film Commission. La presentazione del filmato è prevista per il primo dicembre, giornata mondiale di lotta all'Aids, che quest'anno verrà celebrata al Cinema Odeon di Firenze con una iniziativa realizzata nell'ambito dei 50 giorni di cinema internazionale.
Negli ultimi anni la Regione Toscana ha arricchito le azioni basate sui piani di prevenzione e sui vari strumenti informativi con una serie di eventi che hanno introdotto e utilizzato nuovi linguaggi comunicativi: dalla rassegna sulle campagne di comunicazione provenienti da tutto il mondo "Stop Aids.
Manifesti dal mondo", alla mostra fotografica del 2007 sull'AIDS e il Sud Africa "Volti positivi". Quest'anno si è deciso di utilizzare il linguaggio cinematografico per parlare di AIDS ai giovani, e a quelle persone che per età e per pratiche sono potenzialmente più a rischio.
Il programma del 1° dicembre all'Odeon prevede alle 17 l'inizio della Rassegna cinematografica "AIDS raccontato dal Cinema - Florence Queer Festival". Sullo schermo "I testimoni" di André Téchiné (Francia 2007) e "Darling" di Julian Shaw (Austria 2007).
Alle 20 presentazione del corto "C'è ancora bisogno del lupo". Intervengono Luigi Marroni, Direttore generale Azienda USL 10 Firenze, Stefania Ippoliti Direttore Mediateca Regionale Toscana e funzionari della direzione generale per il diritto alla salute della Regione Toscana. Seguirà la presentazione del videoclip "Condom à porter", a cura di Mediateca Regionale Toscana Film Commission e dell'Assessorato al Diritto alla Salute della Regione Toscana. Alle 21 riprendono le proiezioni della rassegna cinematografica, con "Spinnin'" di Eusebio Pastrana (Spagna 2007), e "Derek" di Isaac Julien (U.K.
2008). Collaborano all'evento le Aziende sanitarie USL 2 di Lucca e 10 di Firenze.
I dati del Registro regionale Aids
Dall’inizio dell’epidemia al 24 novembre 2008 sono stati diagnosticati in Toscana 3978 casi di Aids, di cui 386 a non residenti. Nel 2007 sono stati diagnosticati 114 casi. Continua ad aumentare la sopravvivenza delle persone ammalate, grazie all'introduzione di nuove terapie. Oggi si contano in Toscana circa 1300 persone affette dalla patologia. L'Aids non può più essere definita una malattia che colpisce i giovani, dato che l'età media della diagnosi è sempre più elevata (44 anni per gli uomini e 39 per le donne), né una malattia che colpisce le cosiddette “categorie a rischio”.
Infatti se nei primi dieci anni dell'epidemia le persone a rischio maggiore erano i tossicodipendenti (50%) oggi la modalità di trasmissione più frequente è quella sessuale e specialmente quella eterosessuale, che ha riguardato nell'ultimo triennio 2005-2007 il 47% dei malati. Sotto il profilo territoriale l'incidenza (cioè i nuovi casi) diminuisce in tutte le Asl, salvo un leggero aumento a Massa Carrara e a Lucca dal triennio 2002-2004 al triennio 2005-2007. In quest'ultimo il tasso di incidenza più basso si registra nell'Asl di Siena (0,5 per 100.000 abitanti) e quello più elevato nell'Asl di Livorno (4,5 nuovi casi ogni 100.000 abitanti).
Il problema di una scarsa consapevolezza di un rischio ormai esteso a tutta la popolazione sessualmente attiva riguarda soprattutto le nuove generazioni. L’indagine EDIT (Epidemiologia dei determinanti dell’infortunistica stradale in Toscana - Agenzia regionale di sanità della Toscana 2008) sui comportamenti a rischio e gli stili di vita dei giovani toscani rivela che quasi la metà degli adolescenti intervistati ha già avuto un rapporto sessuale completo, ma dalla stessa indagine emerge la tendenza all’utilizzo del profilattico prevalentemente come metodo contraccettivo, piuttosto che come metodo preventivo da infezioni a trasmissione sessuale.