Reagire alla crisi e avanzare alle istituzioni proposte efficaci per arrestare il processo di deindustrializzazione in corso da tempo in Toscana e nella provincia di Firenze. Dare segnali di speranza ad un tessuto imprenditoriale sfiancato dalla recessione in atto e incapace di affrontare il domani senza un deciso cambio di rotta. Sono queste le principali motivazioni che hanno convinto Cna Firenze della necessità di organizzare una grande manifestazione di piazza chiamando a raccolta le imprese fiorentine. A quasi un anno dall’esplosione della crisi che ha colpito il sistema economico locale, le aziende sono alle prese con difficoltà crescenti che rischiano di metterne a repentaglio la sopravvivenza: da un drastico calo degli ordini ai ritardi nei pagamenti, dalla scarsa disponibilità del sistema bancario ad una tassazione eccessiva e ingiustificata. Cna non ha dubbi: siamo di fronte ad uno snodo cruciale e non è più possibile rinviare scelte in grado di contrastare la situazione.
Occorre muoversi rapidamente per cambiare le cose dando vita ad una nuova politica industriale e portando la pubblica amministrazione a raggiungere standard di maggiore efficienza. Solo così sarà possibile evitare che, di qui alla fine dell’anno, il numero delle imprese cancellate dalla CCIAA di Firenze, arrivi a oltre 3.000. Queste le ragioni essenziali che hanno spinto Cna Firenze a proclamare la manifestazione chiamata, non a caso, “Vogliamo un Futuro”, e presentata oggi alla stampa dal presidente provinciale, Mauro Fancelli.
Imprenditori artigiani e piccole e medie imprese sfileranno dunque per le strade del capoluogo fiorentino non solo per testimoniare il malessere che serpeggia nel sistema imprenditoriale locale, ma anche per rivendicare il diritto ad avere un domani, continuando a fare impresa e creando occupazione. Una forma inusuale per la cultura e le tradizioni delle imprese e per la stessa associazione, ma legittimata dall’eccezionale gravità del momento. Alla base della manifestazione una serie di richieste al Governo centrale, alla regione Toscana e agli enti locali che l’associazione fiorentina giudica indispensabili per ridare speranza e sostengo alla piccola e media impresa.
In testa una riforma del sistema fiscale che punti ad alleggerire la pressione sui redditi da lavoro, da impresa e sulle pensioni, e che si accentri maggiormente sulle rendite, l’eliminazione dell’Irap e la riduzione della Tia. Sul fronte del credito CNA chiede il congelamento di Basilea II e un comportamento maggiormente responsabile da parte delle banche che, anziché orientarsi verso l’economia reale (imprese lavoratori), stanno adottando una strategia punitiva nei confronti delle aziende che investono.
Tra le richieste c’è anche il superamento degli studi di settore e del patto di stabilità, aiuti per le imprese che non delocalizzano e la riduzione dei costi della politica. “Le imprese sono in grave difficoltà e hanno bisogno, con urgenza, di risposte concrete per andare avanti e guardare al futuro con ritrovato ottimismo - è il commento di Mauro Fancelli, Presidente CNA Firenze -. Abbiamo deciso di farci interpreti di queste istanze organizzando la manifestazione per chiedere alle istituzioni l’adozione di misure efficaci e tempestive che consentano loro di affrontare e superare questo delicatissimo momento”.
“Abbiamo bisogno di un processo di reindustrializzazione che faccia, delle molteplici vocazioni del nostro territorio, un modello di sviluppo solido e competitivo, basato sulle conoscenze, l’innovazione tecnologica, la coesione sociale”. La partenza della manifestazione è prevista per le 10:30 di lunedì 9 novembre dalla sede Cna di via Alamanni; il corteo passerà per piazza Stazione, piazza dell’Unità Italiana, via Panzani, piazza S.M. Maggiore, via Vecchietti, via Strozzi e raggiungerà piazza Strozzi, dove è previsto lo svolgimento della manifestazione conclusiva.
Al’iniziativa aderiscono anche i pensionati di Cna Toscana, per affermare il diritto ad una vecchiaia dignitosa.