Arriva una importante intesa fra il Comune, i quartieri e le associazioni di categoria per qualificare e promuovere i Centri commerciali naturali della città: quelle aggregazioni di negozi e piccole imprese ‘di vicinato’ che stanno assumendo un ruolo sempre più vitale nel tessuto urbano fiorentino, anche grazie ad iniziative come le tante ‘notti bianche’ organizzate con grande successo la scorsa estate. Riconoscendo i Centri commerciali naturali come un “riferimento per il sistema economico locale”, che “contribuisce a combattere le forme di degrado ed emarginazione sociale nei nostri quartieri, affermando un modello di controllo del territorio dal basso”, il Comune si impegnerà a promuoverne le attività e sostenerne le iniziative attraverso vari strumenti: con una procedura semplificata per il rilascio dei permessi e lo svolgimento delle pratiche; con la riduzione dei costi per l’occupazione del suolo pubblico durante gli eventi fino all’80% (modificando il regolamento Cosap); con il sostegno alla promozione e alla diffusione dei progetti anche attraverso l’abbattimento della tassa di pubblicità e la riserva di spazi sulle pubbliche affissioni e sui mezzi delle società partecipate; con l’impegno a studiare una riorganizzare del sistema della sosta nelle zone in cui insistono i Centri; con la definizione di apposite convenzioni con Ataf, Sas e Firenze parcheggi.
Da parte loro, i Centri commerciali naturali si impegneranno a presentare e finanziare in modo coordinato i progetti entro il 30 settembre per la stagione invernale (Natale incluso) ed entro il 30 marzo per la stagione estiva; a segnalare prontamente situazioni di particolare disagio e degrado; a promuovere campagne di interesse sociale e a definire nuovi servizi, in particolare in favore delle fasce più deboli, anche con la promozione di gruppi di acquisto solidali e di analoghi progetti. “Si tratta di un protocollo di intesa veramente importante – afferma il vicesindaco e assessore allo sviluppo economico Dario Nardella – che una triplice valenza: per combattere la crisi dei consumi attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini e la riscoperta dell’appartenenza al quartiere in cui vivono; per favorire quel controllo del territorio ‘dal basso’ che è forse lo strumento più efficace contro il degrado e la microcriminalità; per dare una risposta chiara al tentativo di affermare modelli sociali e consumistici lontani dalla vita cittadina e dalla nostra tradizione commerciale.
Inoltre, favorire i centri commerciali naturali significa combattere contro l’impoverimento culturale e sociale delle nostre strade e delle nostre piazze, dove è in atto una sorta di ‘mutazione’ che ci vede subire la scomparsa dei negozi storici e di vicinato per il proliferare di kebab e internet point. Non vogliamo certo porre considerazioni di discriminazione sociale o culturale, ma crediamo che sia necessario agire per preservare un coerente sviluppo della città ”. Il protocollo, dopo il passaggio in giunta e il termine del percorso di concertazione avviato, sarà siglato dal Comune, dai rappresentanti di Confesercenti, Confcommercio, Cna, Confartigianato, dai presidenti dei quartieri e dai presidenti dei Centri commerciali naturali riconosciuti dal Comune di Firenze.
Si prevede anche l’istituzione di un gruppo di lavoro permanente, che periodicamente si riunirà per verificare le attività svolte e programmare quelle future, anche in riferimento all’organizzazione e la programmazione dei cantieri “che abbiamo un qualche impatto sul sistema della piccola impresa”. (ag)