Di Federigo Angeli, famoso per il restauro pittorico degli affreschi e delle decorazioni murali del Palazzo Davanzati non era nota la sua attività di pittore, di cui adesso rende conto la mostra, inaugurata a Palazzo Panciatichi “Federigo Angeli e il suo Novecento”. L’esposizione che permette una ricostruzione critica dell’attività di Federigo Angeli ci restituisce, a detta di Cristina Acidini, la fisionomia di un grande autore del Novecento. "L´importanza di Angeli risiede nel fatto che ci permette di rivisitare e riscoprire quello che in realtà è un grande sconosciuto: il Novecento - ha affermato la soprintendente Acidini – e questa mostra ci presenta un pittore nella sua grande padronanza del disegno.
Abbiamo anche potuto approfondire il ruolo di Federigo Angeli nella diffusione di un gusto "Davanzati" in tutto il mondo, specie negli Stati Uniti". Marco Moretti, curatore della mostra, in esposizione fino al 24 ottobre, ha sottolineato come questa sia un´occasione per rivalutare un grande artista. "Un pittore che aveva due facce - ha detto Moretti - sapeva passare con facilità dall´affresco alla pittura da cavalletto grazie alla straordinaria padronanza della tecnica della tempera. Proprio la tempera, grazie ad Angeli, fluisce dai maestri del medioevo e del rinascimento al Novecento".
Uno dei meriti riconosciuti ad Angeli è quello di avere, in qualche modo, promosso l’affermarsi di un gusto “fiorentino” anche oltre oceano. Nel 1925 Angeli fu invitato dal noto architetto americano Mizner a collaborare alla realizzazione di monumentali residenze a Palm Beach in Florida, meta dei ricchi “tycoon” americani. In particolare si trattava di riprodurre ambienti e affreschi ispirati a quelli del Palazzo Davanzati a Firenze. Pochi anni dopo, nel 1930, affronterà un simile compito per il plurimiliardario Paris Singer che si costruisce un vero e proprio castello a Saint-Jean-Cap-Ferrat sulla Costa Azzurra.
Anche qui ambientazioni e affreschi erano ispirati al Rinascimento fiorentino. A fianco del lavoro delle riproduzioni o, forse, reinterpretazioni, Federigo inizia ad esprimersi anche, e poi soprattutto, attraverso la pittura. Nella “sua” pittura porterà comunque, oltre alla tecnica della tempera, una preziosa espressione “verista” che, come per i maestri antichi, non abbandonerà mai nonostante che in quegli anni l’arte sia dominata dalle varie avanguardie che, di fatto, lo isolano dal contesto corrente. Forse anche per questo motivo Angeli non esporrà mai le sue opere al pubblico, conosciute per molti anni solo da una ristretta cerchia di amici e conoscenti.
Se con questa esposizione si intende far conoscere la pittura di Angeli, si annuncia anche una mostra, per così dire, complementare, quella in apertura il 22 ottobre a Palazzo Davanzati ("Federigo e la Bottega degli Angeli, Palazzo Davanzati tra realtà e sogno"). che è dedicata alla sua straordinaria attività di copista e restauratore. AL