Dal 29 agosto al 12 settembre, tutti i giorni orario 19-23, la Galleria Il Frantoio in piazza della Provvidenza a Capalbio ospita una mostra di opere nordcoreane, un evento raro, soprattutto in Occidente. La Corea del Nord ha pochissimi rapporti, anche di natura artistica, con le altre nazioni. Questo è stato ancor più vero recentemente con il deteriorarsi del clima politico nella regione. E’ quindi praticamente ignoto il fatto che Pyongyang, la capitale del paese, ospiti il Mansudae Art Studio che, con i suoi oltre 4000 addetti di cui circa 1000 artisti e una superficie di oltre 120.000 metri quadri, è il più grande centro di produzione artistica al mondo.
Vi si realizzano da opere a china a sculture, da quadri a olio a ricami, da xilografie a ceramiche e molto altro ancora. Il Mansudae Art Studio compie cinquanta anni e questa mostra di opere bidimensionali eseguite negli ultimi anni da suoi artisti intende anche celebrare questo anniversario. Le enormi dimensioni del centro non devono far pensare a una specie di catena di montaggio sullo stile di altri centri asiatici. La quasi totalità degli artisti che vi operano sono laureati alla rigorosa e selettiva Università di Pyongyang.
L’ammissione al Mansudae Art Studio è ambitissima per cui i suoi artisti rappresentano le vette dell’arte nordcoreana. Quest’arte è esclusivamente figurativa: paesaggi, ritratti, temi politico/sociali, rappresentazioni della vita quotidiana, animali, fiori e piante, immagini tradizionali. Curiosi sono i dipinti dedicati all’infausta, per noi italiani, partita Corea del Nord - Italia dei campionati del mondo di calcio del 1966. Nella mostra sono rappresentate le varie tecniche utilizzate nel paese per opere bidimensionali, dall’olio alla china su carta, dalla xilografia al ricamo, dalla pittura con pietre semipreziose polverizzate ai poster dipinti a mano e ai disegni. La maggior parte delle opere esposte è in vendita: dopo il grande successo riscosso dall’arte contemporanea di altre nazioni asiatiche, prime fra tutte la Cina e l’India, anche l’arte della Corea del Nord si affaccia sullo scenario dell’arte globale.
E’ significativo che in contemporanea con questa mostra se ne tenga un’altra, con molte più opere esposte ma non di qualità superiore, a Pechino dove l’arte nordcoreana ha già raggiunto quotazioni molto più alte che non in Occidente. All’inaugurazione interverrà l’ambasciatore nordcoreano in Italia Han Tae Song. Sarà probabilmente presente, cosa rarissima e molto prestigiosa per l’evento, una delegazione proveniente da Pyongyang guidata da Kim Song Min, il più famoso artista nordcoreano, presidente dell’Associazione artisti del paese e vicepresidente del Mansudae Art Studio. La mostra rientra in un progetto ideato dai fratelli Pier Luigi ed Eugenio Cecioni, l’organizzazione è di Maria Concetta Monaci, il coordinamento di Elena Dall’Armi.
La cura è di Eugenio Cecioni.