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Luzzi, nessuna deliberazione della Giunta regionale

La nota precisa che la Giunta regionale, impegnata da tempo nella ricerca di una soluzione adeguata ai problemi della struttura, si è limitata a prendere atto di una comunicazione in proposito.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 settembre 2009 17:47

Non esiste nessun documento approvato dalla Giunta regionale sulla nuova destinazione dell'ex ospedale Luzzi, a Pratolino, l'immobile occupato da tre anni dichiarato off-limits dal sindaco di Sesto Fiorentino a causa dei rischi derivanti dal cattivo stato delle strutture. A precisarlo è il presidente della Regione Claudio Martini in un documento concordato con il sindaco di Sesto Fiorentino Gianni Gianassi e il sindaco di Vaglia Fabio Pieri. La nota precisa che la Giunta regionale, impegnata da tempo nella ricerca di una soluzione adeguata ai problemi della struttura, si è limitata a prendere atto di una comunicazione in proposito. Ciò non toglie che l'impegno della Regione su questo fronte sia massimo.

In particolare, come sottolineano il presidente Martini e i due sindaci, la Regione, in stretta collaborazione con il Comune di Sesto Fiorentino, sta portando avanti una politica di esodo volontario da parte degli occupanti. Una politica che sta già dando i suoi frutti. Oggi come oggi si pone con urgenza il problema della messa in sicurezza. Regione, Asl, Comuni di Sesto e di Vaglia stanno valutando le diverse ipotesi per rendere fruibili e utilizzabili gli immobili dell'ex ospedale Luzzi e del vicino Banti, valutandone le compatibilità urbanistiche, l'esigenza di spazi e funzioni pubbliche e anche la possibilità di una eventuale alienazione per incrementare le risorse socio-sanitarie della zona.

Il presidente dalla Regione e i sindaci di Sesto e Vaglia concordano sul fatto che la premessa indispensabile per un confronto costruttivo su questo percorso è "che l'immobile venga completamente liberato e successivamente messo in sicurezza, impedendo usi diversi da quelli consentiti". Ciò significa che, pur manifestando apprezzamento per quanti si stanno impegnando nella ricerca di soluzioni per l'utilizzo futuro dell'immobile, Regione e Comuni "ritengono non condivisibile qualsiasi proposta che preveda un utilizzo privilegiato da parte degli occupanti presenti o futuri, in quanto gli occupanti non hanno e non potranno avere alcun diritto all'utilizzo dell'immobile". di Barbara Cremoncini

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