Nuovo sopralluogo della Commissione sanità che questa mattina, martedì 22 settembre, ha visitato il centro nascita di Careggi. Accolti dal direttore del Dipartimento materno Infantile, Gianfranco Scarselli, e dal direttore generale dell’Aou Careggi, Edoardo Maino, il presidente Fabio Roggiolani, la vicepresidente Anna Maria Celesti e la consigliera Alessia Petraglia hanno avuto un lungo faccia a faccia con gli operatori.
In primo piano la situazione di Careggi, dove le prestazioni del punto nascita di terzo livello – e cioè di riferimento per le patologie materna, fetale e neonatale – convivono con il parto fisiologico praticato al centro nascita “Margherita” e con la sperimentazione dell’uso degli oppiacei nella parto analgesia. Una realtà articolata, come emerso anche dalle molte osservazioni avanzate durante l’incontro tra consiglieri e medici, e come sottolineato da Celesti: “In questa fase di transizione, dove la Maternità è ormai da tempo un cantiere aperto, occorre fare il massimo sforzo per offire alle mamme non solo un ambiente il più possibile decoroso, ma anche e soprattutto dotato di risorse umane e strumentali che permettano gli operatori di affrontare al meglio le patologie di ostetricia e neonatale, di cui Careggi è uno dei centri di riferimento in Toscana”.
Momento fondamentale del sopralluogo è stata la visita che la delegazione istituzionale ha svolto sia al centro nascita “Margherita”, sia nei reparti di neonatologia intensiva e sub intensiva. Alla Margherita il parto fisiologico (senza complicazioni) avviene in maniera assolutamente naturale, con la sola assistenza di ostetriche e comunque sempre in sicurezza, grazie all’integrazione con la Maternità di Careggi. Un’esperienza che Patraglia ha rimarcato in quanto scelta di politica sanitaria regionale, alla luce “dell’importanza di un percorso di umanizzazione del parto al di fuori di una medicalizzazione impropria o eccessiva”.
Un’opportunità “comunque offerta alle madri e ai nascituri”. Tra le specifiche esperienze illustrate ai consiglieri anche quella della sperimentazione dell’uso degli oppiacei nella parto analgesia. Una scelta che attualmente riguarda poco più del 10 per cento delle gestanti (ma è in aumento), che offre una sensibile riduzione della soglia del dolore ed è praticabile in qualsiasi momento del travaglio. “La possibilità di un parto indolore, con la presenza di un anestesista, non è ad oggi possibile in tutta la Toscana – ha dichiarato Roggiolani -: dobbiamo offrire questa opzione a tutte le donne; l’esperienza che si sta attuando a Careggi costituisce un risultato di livello nazionale”. Il direttore del Dipartimento, Scarselli, ha indicato ai consiglieri l’opportunità di un tavolo di concertazione regionale ove gli aspetti del percorso materno infantile (in particolare per la definizione dei posti letto) siano definiti con il contributo dei professionisti interessati (neonatologi, ostetrici, eccetera).
Il medico ha quindi anticipato ai consiglieri alcune novità, confermate anche dal direttore generale Maino: il trasferimento entro ottobre a Villa Ulivella del reparto di oncologia e l’assunzione entro sei mesi di nuovo personale medico. Per il 20 ottobre, ha spiegato Scarselli, la maternità sarà riorganizzata usufruendo dei locali che si libereranno grazie al trasferimento: saranno assicurate alle donne ricoverate migliori condizioni di permanenza (non più camere da cinque, sei posti letto ma da tre) e saranno sviluppate al meglio le priorità quali la terapia intensiva, sub intensiva (Careggi accoglie oltre il 60 per cento dei parti prematuri in Toscana).
(Cam)