Sopralluogo della commissione per le politiche sociali e della salute alla nuova struttura per il "parto fisiologico" che sarà inaugurata alla entro la fine dell'anno a Careggi. Erano presenti, tra gli altri, il direttore generale dell'azienda ospedaliero-universitaria di Careggi, Andrea des Dorides , i primari Scarselli e Marchionni, il responsabile universitario del servizio di psicoprofilassi e fisiologia ostetrica Santini oltre ad altri medici e tecnici.
«Grazie a questo progetto - hanno spiegato la presidente della commissione Susanna Agostini ed consiglieri Gianni Alunni, Claudia Livi e Marco Ricca - nuovi criteri accompagnano l'assistenza alla nascita nel rispetto della naturalità e nel coinvolgimento del nucleo familiare. Nella nostra città nascono ogni anno circa 3500 bimbi al policlinico di Careggi, 2000 all'ospedale di Ponte a Niccheri e 2000 a quello di Torregalli. Sono tanti i soggetti da garantire in termini di presa in carico dalla gravidanza, alla nascita, alla crescita in salute insieme a tutto il nucleo familiare».
«Abbiamo visitato la struttura, che è terminata - hanno proseguito i quattro consiglieri - ma ci siamo anche confrontati sulla novità che l'apertura presenta in materia di riorganizzazione della rete dei servizi sul territorio. Insieme a tecnici e amministratori dovremo adottare un percorso culturale per sedimentare una nuova concezione dell'approccio alla nascita. Si tratta di un percorso assistenziale della gravidanza e puerperio fisiologici che prevede una sinergica integrazione di scienze umanistiche, quali la psicologia la sociologia e l'antropologia, con l'ostetricia».
«Questo concetto - hanno sottolineato Susanna Agostini, Gianni Alunni, Claudia Livi e Marco Ricca - esprime anche un approccio alla persona e alla sua cultura che porta in sé nuovi contenuti di politiche socio-sanitarie capaci di tener conto anche delle diverse etnie culturali. Questi nuovi cittadini sono sempre più presenti nei nostri presidi ospedalieri, sono persone che hanno diritto ad essere messe in condizione di comprendere e vivere a proprio agio gli interventi su di sé e sul nascituro.
Nel tempo, a volte non breve, necessario al travaglio ed all'espletamento del parto, si instaura un inedito delicato rapporto tra la genitrice e gli operatori del servizio sanitario. Insieme contribuiscono, con diverse competenze e professionalità, alla migliore riuscita dell'evento. La nuova struttura - hanno concluso - si pone l'obiettivo della "demedicalizzazione" del parto, dell'accoglienza dell'intero nucleo familiare, della valorizzazione della naturalità di quest'ultimo, del rapporto con le strutture di sostegno al puerperio presenti nel territorio.
Le competenze della figura professionale saranno così valorizzate. E' peraltro prevista anche una scuola di formazione per le ostetriche. Il nostro impegno è stato quello di condividere con l'azienda la scelta di promuovere questa importante esperienza e di attivarci affinché un punto nascita fisiologica si apra in ogni altro presidio di maternità del servizio sanitario regionale».(mr)