Firenze– Un giardino che, come direbbero i bambini, non ha la bua. Ovvero non ha tutti quegli agenti inquinanti che ormai vengono sparsi a piene mani sulle piante e sugli alberi. Un giardino che sta bene è anche un giardino che fa bene, che cura e guarisce. Questo è il senso de “Il Giardino senza bua”, la bio-kermesse voluta dalla Fondazione Meyer e organizzata in collaborazione con lo studio di progettazione paesaggistica Giardini Associati che il 19 e il 20 settembre si terrà all’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze.
Due i momenti importanti dell’iniziativa: il convegno sulle tecniche per la progettazione e manutenzione sostenibile degli spazi verdi in programma dalle ore 9 alle 13 di sabato 19 settembre e la mostra mercato autunnale di piante, prodotti e idee per il giardino sostenibile che dalle 9 alle 18 si terrà domenica 20 settembre nel Parco del Meyer. La scelta di svolgere la bio-kermesse all’Ospedale Pediatrico di Firenze non è casuale. Quella del Meyer è la prima struttura ospedaliera italiana progettata e realizzata per ridurre le emissioni inquinanti nell’aria, che fa della sostenibilità ambientale il suo obiettivo principale.
Celle fotovoltaiche, giardini verdi sui terrazzi e sul tetto, piccoli e grandi accorgimenti rendono il Meyer il primo Ospedale bio-sostenibile d’Italia. A questo, si affianca la scelta già adottata dalla Fondazione Meyer di avviare da subito il percorso di certificazione Bio-Habitat per tutto il verde che circonda l’Ospedale. Un percorso che si traduce in impegni precisi, quali ad esempio, il non utilizzo di concimi di sintesi (fitofarmaci) nella cura del verde e il compostaggio degli scarti di manutenzione del parco.
Una scelta che ancora una volta porrà il Meyer come leader assoluto della sostenibilità nella cura del verde pubblico del nostro Paese. Il clou sarà domenica 20 settembre con la Mostra Mercato Autunnale, una vera e propria festa della sostenibilità, aperta a tutti, grandi e piccini. Accanto ai trattori elettrici, ai semi e alle piante biologiche e autoctone, il pubblico potrà vedere in azione i “treeclimbers”, veri ragni dei grandi alberi. E ancora potrà vedere nell’apposito stand il primo progetto di casa su un albero, potrà avvicinarsi all’associazionismo che lavora nel settore dell’ortoterapia, oppure toccare con mano gli arredi da giardino realizzati con materiali riciclati come i vasi di riso.
La kermesse offrirà poi una novità editoriale, la presentazione del libro di Maria Pagnini “Il campo in Conca, l’arte dell’Orto” e gli imperdibili laboratori, quali la progettazione dell’orto sinergico per gli adulti, la progettazione del giardino sostenibile – gli appassionati potranno portare le foto e i disegni del loro giardino, avendo la disponibilità dei consulenti di progettazione - e l’ortoterapia per i bambini, di cui il Meyer ancora una volta è stato precursore con il progetto voluto dalla Fondazione Meyer e realizzato con la Ludoteca e l’Associazione Antropozoa.
Alla festa, perché di questo si tratterà, non mancheranno gli asinelli, lo scambio dei semi e delle piante e gli aquiloni che librandosi nell’aria sfruttando i minimi refoli di vento rendono indimenticabile i momenti della nostra vita. Proprio come vuole essere “Giardini senza bua”. Tra le novità che “Giardini senza bua” proporrà in ambito regionale, importanti saranno i saperi. Durante il convegno che il 19 settembre si terrà presso l’Aula Magna del Meyer, i tecnici del verde dialogheranno con i pubblici amministratori sensibili al giardinaggio sostenibile, presentando tecniche particolari quali, ad esempio,.
la lotta alle zanzare in modo assolutamente bio, la produzione del biochar – una tecnica che utilizzando gli scarti del verde, genera gas, formando come residuo un fertilizzante bio – e le nanotecnologie applicate alla conservazione dei materiali da esterni (legno, pietre), capaci di evitare il degrado di panchine, fontane e pavimentazioni. (r.rez..)