Il racconto e la lettura ad alta voce di favole provenienti da Paesi lontani sono stati utilizzati per favorire l’inserimento nel tessuto ospedaliero, prima, e poi nella società di bambini ricoverati appartenenti a famiglie di immigrazione. Su queste tematiche si sono confrontati una docente esperta di pedagogia interculturale e 15 volontari dell’Associazione Helios, che opera presso l’Ospedale Peidiatrico Meyer, maggior centro pediatrico toscano, nel corso di un programma di formazione organizzato nell’ambito del progetto Leggere per Crescere-Intercultura, nato sulla scorta di un protocollo d’intesa siglato tra i vertici dell’Ospedale e GlaxoSmithKline.
L’azienda farmaceutica, come parte del proprio impegno ha anche donato oltre 300 libri, in parte bilingue, allo scopo di facilitare il rapporto interpersonale tra quanti operano nelle corsie, i piccoli pazienti e i loro familiari. Il percorso formativo si è snodato in quattro diversi incontri, che hanno avuto per tema l’integrazione fra diverse culture, la necessità di abbattere le barriere comunicative legate alla diversità,, la necessità di favorire il confronto con altre culture attraverso i racconti ed i consigli di lettura per i testi resi disponibili.
Questa seconda iniziativa di formazione segue quella precedentemente attuata ed incentrata sull’attivazione del servizio di biblioteca e di prestito libri all’interno delle corsie, che ha visto coinvolti la Biblioteca comunale di Campi Bisenzio, l’Azienda Ospedaliero-universitaria Meyer, la Fondazione dell’Ospedale pediatrico Meyer Onlus e l’Associazione di volontariato Helios. “Con questa seconda parte del progetto dedicata all’intercultura abbiamo integrato e completato quanto già avviato – spiega Tommaso Langiano, Direttore Generale dell’Ospedale Pediatrico e Presidente della Fondazione Meyer -.
All’interno del nostro ospedale cresce costantemente il numero di bambini immigrati che accedono alle cure e affrontano la malattia insieme alle loro famiglie ed è quindi fondamentale fornire strumenti che consentano di superare il disagio di una realtà nuova, estranea per lingua e cultura, che si aggiunge a quello legato alla patologia”. “Consideriamo fondamentale che l’opportunità di una crescita e di uno sviluppo psicofisico migliore venga offerta a tutti i bambini, indipendentemente dalla loro origine – spiega Daniele Finocchiaro Vice President Business Unit Vaccini, Affari Istituzionali e Comunicazione di GlaxoSmithKline.
“Il nostro impegno è offrire un contributo ad una comunità che sta diventando sempre più multietnica e ha bisogno di conoscersi per integrarsi. La realizzazione di iniziative di formazione mirate per chi opera negli ospedali e la donazione di volumi possano diventare uno strumento di confronto ed integrazione per realtà sociali e culturali diverse dalla nostra”. Leggere per Crescere fa parte del programma di impegno e responsabilità sociale di GlaxoSmithKline “Salute & Società”. Dopo una prima fase sperimentale che ha coinvolto oltre 20.000 bambini nella sola provincia di Verona, il progetto è in continua espansione sull’intero territorio nazionale, sempre in multipartenariato, con Istituzioni, Associazioni scientifiche (Associazioni culturali pediatriche provinciali) e laiche.
Ad oggi Leggere per Crescere è presente in 14 regioni, 70 ospedali ed ha coinvolto 600.000 famiglie e 11.000 operatori in tutta Italia. L’iniziativa è patrocinata dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR), da FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), da RAI Segretariato Sociale e dalle Regioni Veneto, Abruzzo, Marche, Liguria e Campania, oltre ad essere stato adottato come progetto di salute pubblica dall'Agenzia Regionale Sanitaria della Regione Puglia.