Soddisfazione dell'assessore regionale alla casa, Eugenio Baronti, per l'approvazione da parte del Consiglio regionale del “pacchetto” di misure straordinarie per l'edilizia sociale da 143 milioni di euro. "Grazie a queste misure - sottolinea l'assessore regionale - la Regione Toscana interviene con soldi 'veri' per dare risposte all'emergenza casa e alla crisi economica che colpisce duro nel settore dell'edilizia. Basta paragonare questo intervento, 143 milioni di euro per la sola Toscana - rimarca Baronti - al decreto del Governo, che prevede 200 milioni per tutta l'Italia, per valutarne in pieno l'importanza.
Se poi si aggiunge a questo l'anticipo di 31,5 milioni, che la Toscana ha già varato, sul piano casa nazionale e la riprogrammazione di risorse per 186 milioni di euro che abbiamo fatto negli ultimi mesi, abbiamo una cifra complessiva di oltre 350 milioni di euro, investita nell'edilizia sociale. Una somma che ci permetterà di avere circa 3.000 nuovi alloggi (di cui circa 700 già presenti nel patrimonio, ma finora inutilizzati perchè non agibili) e di procedere alla ristrutturazione e riqualificazione di altre 10.300 abitazioni.
Dopo questi provvedimenti – assicura l'assessore regionale – non ci sarà più una casa popolare vuota in tutta la Toscana". Baronti è soddisfatto anche per le novità introdotte nel pacchetto, volte ad incentivare bioedilizia, bioarchitettura e nuove forme di housing sociale e per l'offerta articolata che consentirà di offrire un buon numero di abitazioni sia per l'alloggio Erp 'tradizionale', sia per le abitazioni da concedere in locazione a "canone realmente sostenibile", sia infine per gli interventi destinati ai Comuni a disagio abitativo.
Infine l'assessore alla casa sottolinea positivamente anche l'altra misura approvata dal Consiglio regionale. Si tratta del provvedimento che proroga la sospensione delle vendite in attesa della nuova legge sulla casa (che si trova all'esame della commissione consiliare) ma consente di concludere la vendita delle case popolari, in una 'finestra' di 6 mesi, ai soggetti che, alla data del 27 maggio 2008, avevano già acquisito il diritto per aver raggiunto l'accordo fra le parti. Si calcola che le famiglie interessate siano circa 2000.
Al termine della finestra sarà la nuova legge a disciplinare tutta la materia. di Laura Pugliesi