Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi: il censimento al bramito

Dal 24 al 27 settembre ancora una straordinaria esperienza in foresta per tutti tra i tantissimi cervi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 luglio 2009 14:11
Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi: il censimento al bramito

Anche quest'anno il bramito del cervo sarà un vero e proprio evento della natura ed un'esperienza eccezionale per moltissimi appassionati. Circa 700 operatori si impegneranno per tre giorni nel più grande e completo censimento del cervo che si faccia in Europa. Il Parco Nazionale, in collaborazione con le province di Arezzo, Forlì-Cesena e Firenze, il Corpo Forestale dello Stato, le Comunità Montane del Casentino e della Montagna Fiorentina e numerosi altri soggetti pubblici e privati, lo organizza, dal 24 al 27 settembre, nell'ambito delle azioni di monitoraggio definite in base ai regolamenti regionali. Un Cervo e sullo sfondo il tramonto nella Foto di Graziano Capaccioli Chiunque lo voglia potrà richiedere di partecipare volontariamente ai tre giorni di censimento, affiancando gli esperti (tecnici dei vari enti, guardie forestali, ricercatori, censitori dell'URCA e di altre associazioni) nei rilevamenti che vengono effettuati nella prima parte delle tre nottate. In ogni angolo della foresta, nell'assoluto silenzio e nel rispetto di tutte le specie, i rilevatori, suddivisi in coppie, lavoreranno per tre ore di ciascuna notte nell'intento di conteggiare i maschi di cervo che bramiscono, per poi risalire al numero totale dei cervi presenti nel territorio delle foreste casentinesi, che ormai hanno superato da tempo la quota dei 3000 esemplari. Una densità di cervi quindi davvero straordinaria, diverse centinaia di persone negli angoli più remoti e selvaggi delle foreste, distribuite tra i silenzi e le oscurità dei 36.000 ettari del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, in sessioni di due o tre nottate: questi gli straordinari numeri del censimento al bramito del Parco Nazionale.

In settembre, stagione dell’amore, i maschi adulti emettono il suggestivo bramito che riecheggia nella foresta durante tutto il giorno ma con un picco nella nottata. Ed è proprio di notte - per due o tre consecutive - che i censitori, suddivisi in pattuglie di due operatori, si posizionano in assoluto silenzio in ogni angolo della millenaria foresta. Annotano per almeno tre ore il numero, la distanza e la direzione di questi possenti bramiti. Il censimento al bramito permette dunque di contare con precisione i maschi adulti per poi, con altri metodi di stima, determinare il numero totale di cervi e la loro distribuzione nello spazio del Parco Nazionale e dell’area circostante. Nel buio della notte non è facile: ogni rumore fa insospettire, anche un piccolo uccello o un topino che smuove le foglie possono sembrare un grosso bestione che si avvicina.

Eppure è capitato anche che qualche cervo adulto, tra un bramito e l’altro, si sia avvicinato incuriosito a pochi metri da qualche pattuglia, per capire chi fossero quegli “intrusi” della notte. Per poi ritornare, una volta chiarita la questione e compreso che non si trattava di concorrenza per il possesso delle femmine, alle proprie faccende amorose. L’anno scorso una pattuglia, addirittura, sentendo rumori assai vicini, scorse con la torcia a pochi metri nientepopodimeno che un bellissimo lupo: se la diede ovviamente a gambe levate non appena capì in che situazione si era infilato. Il censimento è quindi questo: passione per il cervo, rispetto per la natura, ricerca di avventura.

Ma è anche voglia di conoscere persone che amano questo bellissimo ungulato e ne vogliono garantire la conservazione in uno stato ottimale. Partecipare al censimento offre un'occasione per conoscere persone, anche molto diverse, accumunate da questo grande amore per il “re” della foresta nel nostro Paese. Ci sono momenti di socialità: si mangia assieme, si scambiano racconti davanti al camino acceso in qualche rifugio, si imparano dagli altri i mille modi per rispettare e conservare non solo la popolazione di cervo ma anche tutto l’ambiente di cui questa ha bisogno per prosperare.

Nel settembre 2007 sono stati contati ben 404 cervi che bramivano. Un vero e proprio concerto nella foresta. Considerato che i maschi bramitanti sono solo una percentuale assai ridotta della popolazione, il numero totale di cervi (maschi, femmine e piccoli) ammonta ad oltre 3000. Un numero assai elevato che merita protezione ed una corretta gestione. L’obiettivo nazionale è quello di far espandere la popolazione ad altre aree, così che un giorno i cervi delle Foreste Casentinesi si ricongiungano a quelli oggi presenti in Abruzzo.

Il conteggio vero e proprio viene fatto nei mesi successivi alle nottate di rilevamento: alcuni esperti raccolgono tutte le schede compilate e con un paziente lavoro incrociano le direzioni registrate minuto per minuto, da ciascuna pattuglia. In questo modo, chiamato “triangolazione”, si può arrivare a identificare su una carta geografica l’esatto punto in cui ciascun maschio aveva scelto di bramire, per costituire il suo harem di femmine. "E' un evento assai significativo - dicono i responsabili del Parco Nazionale - perchè un importante momento tecnico-scientifico teso alla conoscenza e protezione della fauna, diventa anche occasione di partecipazione, di educazione ambientale e di approfondimento culturale, nonché un'esperienza umana irripetibile per tutti gli appassionati.

Vi saranno infatti seminari, convegni e visite guidate ma anche momenti di socialità, per avvicinare tra loro le varie categorie di persone che per motivi diversi hanno a cuore le sorti del cervo. Molte facoltà universitarie si stanno interessando per far partecipare i propri studenti, riconoscendo addirittura crediti formativi." Quest'anno il Parco propone inoltre un maggiore coinvolgimento degli operatori turistici dell'Area Protetta, ai quali è stato inviato un apposito comunicato, affinchè collaborino all'ospitalità dei censitori che provengono da ogni parte d'Italia e dall'estero, anche offrendo servizi aggiuntivi per le famiglie che accompagnano gli operatori volontari.

Il Parco Nazionale invita anche le Guide Ufficiali e tutti i residenti del territorio, affinchè partecipino attivamente a questo momento che per l'Area Protetta rappresenta una delle mille occasioni di crescita. "Il Parco - conclude il presidente Luigi Sacchini - crede molto nel coinvolgimento delle varie categorie sociali nelle sue attività istituzionali ed è per questo che nonostante le difficoltà economiche dovute ai continui tagli dei contributi da parte del Governo, continuerà a fare tutti gli sforzi per creare attività di studio, formazione ed educazione soprattutto sui temi più significativi come la gestione faunistica e quella forestale.

Su questo fronte dunque non mancheranno le novità anche nel prossimo futuro."

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