Martedì prossimo 14 luglio il Pisa al 99,9% sparirà dal calcio professionistico, cioè quando la Covisoc (organo di controllo della Federcalcio) comunicherà le esclusioni dopo aver valutato gli eventuali ricorsi delle società escluse (che vanno fatti entro le 13 di domani). I ragionieri Saverio Magagnini (commercialista Pisa Calcio) e Cesare Cava (incaricato ll'amministrazione comunale) hanno preso visione assieme al sindaco della comunicazione della Covisoc dell'8 luglio scorso nella quale si evidenziava, tra l'altro, il deficit patrimoniale di 5.328.938 euro. "Successivamente - si legge in un comunicato congiunto di Cava e Magagnini - il sindaco e i consulenti, hanno contattato la Covisoc per avere definitivi chiarimenti in merito alle contestazioni contenute nella lettera e riguardanti sia il deficit patrimoniale, che la natura della fideiussione bancaria di 100mila euro depositata all'atto dell'iscrizione al campionato di Lega Pro, oltre alle somme necessarie al saldo di emolumenti, contributi e ritenute fiscali al 30 aprile 2009 pari a 2.277.000 euro.
La Covisoc ha confermato telefonicamente che ritiene non possano essere considerati i titoli apportati a capitale nel corso del primo semestre 2009, quale abbattimento del deficit patrimoniale della società; ciò comporta un ulteriore appesantimento del fabbisogno finanziario e patrimoniale. Questa ulteriore necessità finanziaria non trova, al momento, riscontro nella disponibilità della società Pisa Calcio e pertanto non potendo garantire il superamento delle condizioni poste dalla Covisoc, non risulta possibile garantire l'iscrizione al campionato di Lega Pro.Al contempo non possono essere garantiti i finanziatori che si erano resi disponibili ad effettuare i versamenti indispensabili al saldo di emolumenti, contributi e ritenute fiscali al 30 aprile 2009, pari a 2.277.000 euro.Per queste motivazioni i sottoscritti ritengono che le condizioni poste dalla Covisoc per l'iscrizione del Pisa Calcio al campionato di Lega Pro non possano essere superate, a causa della attuale situazione patrimoniale della società e della ristrettezza dei termini di scadenza".