Gli attuali abitanti della Toscana non discendono dagli Etruschi. A stabilire la discontinuità genealogica tra le popolazioni attuali e quelle che nell’età del bronzo abitavano la stessa regione è un nuovo studio condotto da ricercatori delle Università di Firenze, Ferrara, Pisa, Venezia e Parma, pubblicato on line su Molecular Biology and Evolution. La ricerca ha preso in considerazione anche campioni di dna mitocondriale relativo a individui vissuti in età medievale (tra il X e il XV secolo) che sono stati comparati con reperti contemporanei e con quelli etruschi. Sulla base di questi dati, se tra i toscani del medioevo e gli attuali esiste una chiara relazione genetica, il rapporto con quelli del 1000 a.C.
non è provato. “Qualcuno ha ipotizzato che le sequenze del dna più antico, di epoca etrusca appunto, potessero contenere degli errori o essere state contaminate – spiegano David Caramelli dell’Università di Firenze e Guido Barbujani dell’Università di Ferrara – ma test condotti con nuovi metodi escludono questa ipotesi. La spiegazione più semplice è che la struttura della popolazione toscana ha subito nel primo millennio avanti Cristo importanti cambiamenti demografici”. L’interpretazione dei dati scientifici non implica necessariamente che gli Etruschi si siano estinti. È possibile che in particolari località isolate siano rimaste tracce della loro eredità genetica, e i gruppi di Ferrara e di Firenze stanno già lavorando con nuovi metodi statistici per individuarle.
Ma nel complesso è evidente che “immigrazioni e emigrazioni forzate hanno diluito l’eredità genetica etrusca tanto da renderne difficile il riconoscimento” continua Caramelli. Lo studio entra indirettamente anche nell’acceso dibattito aperto sulle origini degli Etruschi. “E’ interessante che alcune ricerche abbiano dimostrato una somiglianza genetica fra i toscani attuali e le popolazioni dell’Anatolia, ma questi studi ci direbbero qualcosa sulle origini degli Etruschi solo se si dimostrasse una continuità genetica tra Etruschi e toscani contemporanei, mentre il nostro studio fa pensare che sia vero il contrario”. Nell'immagine, d'archivio, una simulazione di tomba estrusca.