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Bartoletti e Ramey dopo vent'anni insieme al Maggio Fiorentino.
Concerto di rarità italiane con Petrassi, Pizzetti e Boito fra Leopardi e D’Annunzio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 giugno 2009 19:52

Due grandi, attesissimi ritorni caratterizzano il concerto dell’Orchestra e del Coro del Maggio Musicale che si terrà domani, giovedì 25 giugno, alle ore 20:30 al Teatro Comunale, nell’ambito della settantaduesima edizione del Festival fiorentino: quello di Bruno Bartoletti, uno dei musicisti che hanno fatto la storia del Maggio sia nella veste di direttore artistico che come interprete dal podio, di recente insignito della cittadinanza onoraria di Firenze, e quello, dopo ben quindici anni, di una delle più celebri voci liriche dei nostri tempi, il basso statunitense Samuel Ramey, protagonista della Rossini-renaissance e della riscoperta del repertorio belcantista.
Bruno Bartoletti ha scelto un programma che rispecchia alla perfezione la multiformità dei suoi interessi, accostando tre compositori italiani protesi, nelle rispettive epoche, al rinnovamento del linguaggio musicale.

Si inizia con il Coro di morti, madrigale drammatico che Goffredo Petrassi compose tra il 1940 e il 1941 su testo di Giacomo Leopardi per un organico decisamente inconsueto (voci maschili, 3 pianoforti, ottoni, contrabbassi e percussioni), amara riflessione sul destino dell’uomo e sulla fine dell’esistenza. Quindi una vera e propria rarità: la Suite orchestrale dalle musiche di scena che Ildebrando Pizzetti scrisse per il dramma di Gabriele D’Annunzio La pisanella, rappresentato per la prima volta nel 1913 al Thèâtre du Châtelet di Parigi con le scene e i costumi di Bakst, le coreografie di Fokin e la regia di Mejerchol’d di fronte ad un’impressionate platea di intellettuali fra i quali Puccini, Maeterlinck, Rostand e Feydeau.

Nella seconda parte Bartoletti e Samuel Ramey si ritroveranno a vent’anni di distanza da una memorabile edizione fiorentina del Mefistofele di Arrigo Boito per interpretare di nuovo insieme il “Prologo in cielo”, vasto affresco sinfonico-corale che apre l’opera descrivendo la sfida tra Dio e il diavolo per il possesso dell’anima di Faust.
Da sottolineare anche la derivazione letteraria che unisce i brani nel nome di tre grandi poeti e scrittori: Goethe, Leopardi e D’Annunzio.
Al concerto, oltre all’Orchestra e al Coro del Maggio Musicale Fiorentino, quest’ultimo istruito da Piero Monti, partecipa anche il Coro di voci bianche della Scuola di Musica di Fiesole guidato da Joan Yakkey.
I biglietti, ancora disponibili da 25 a 55 euro, possono esser acquistati online sul sito del Maggio Fiorentino, alla Biglietteria del Teatro Comunale e al Box Office di Firenze.
Per i possessori di Maggio Card il biglietto è, come di consueto, di 10 euro.

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