Dal 12 al 17 maggio, seminari incontri e laboratori/spettacolo illustrano le attività del Centro Teatro Educazione dell'ETI.
Il Macbeth di Gabriele Lavia chiude, con una settimana di tutto esaurito ed ovazioni del pubblico a fine spettacolo, la Stagione di Prosa lunga ventuno spettacoli del Teatro della Pergola.
Ma non conclude affatto la sua costante e complessa attività. Mentre scorrono settimana dopo settimana autori, attori e regie, parallelamente, dentro e fuori il teatro, una densa rete di laboratori, incontri, attività formative e didattiche, riflessioni e approfondimenti, si snoda a raccogliere, proporre e percorrere le altre strade del teatro.
Che iniziano dall’educazione al teatro a cui l’Eti ha dedicato un proprio centro, il CTE, Centro Teatro Educazione, che opera a livello nazionale con differenti interventi, e, a Firenze, in collaborazione con l’Assessorato alla Pubblica Istruzione e l’Università degli Studi, con il contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Per mostrare la complessità e la completezza di questa attività, forse ancora sconosciuta al grande pubblico, la Pergola si apre per un’intera settimana dal 12 al 17 maggio con un intenso programma di incontri, seminari e spettacoli ad ingresso libero.
La formazione dello spettatore e la mediazione teatrale sono i punti cardine della ricerca, che giunge oggi al traguardo dei dieci anni, condotta dal Centro, coordinato dallo psicopedagogo Giorgio Testa. L’esperienza del Centro si è espressa su tre principali linee di intervento illustrate nel dettaglio dai seminari e incontri di PergolAperta: sperimentazione nelle scuole di modelli di didattica della visione per la formazione dello spettatore teatrale fino dalla prima infanzia. Questo tipo di intervento avrà in PergolAperta una sintesi esplicativa anche nel modulo che si sviluppa intorno al laboratorio/spettacolo Pinocchiata di Patrizia Mazzoni.
• Attivazione di spazi di riflessione e approfondimento per tutti coloro che a vario titolo, sono interessati al rapporto Teatro-Educazione: insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, teatranti che fanno spettacolo per o con bambini e ragazzi, animatori, operatori culturali, spettatori appassionati; • progettazione e organizzazione di corsi di formazione e di educazione al teatro per insegnanti, operatori teatrali, studenti.
In quest’ottica uno spazio privilegiato, e dovuto, è quello dedicato alla pratica del Metodo Mimico di Orazio Costa.
La sua applicazione è duplice: i tradizionali laboratori teatrali, attivi da tre anni alla Pergola, coordinati e diretti da Marco Giorgetti, allievo del maestro, realizzano per PergolAperta la dimostrazione/spettacolo intorno a Jacques e il suo padrone di Milan Kundera, con un avvicendamento di cast dei venti allievi che hanno completato la formazione. La pratica del Metodo mostra i suoi risultati anche in Il miglior Fabbro - frammenti di un discorso poetico, antologia poetica coordinata da Ilaria Bucchioni, con la partecipazione di Gianluca Brundo e di alcuni allievi diplomati dell’Accademia Teatrale di Firenze diretta da Pietro Bartolini.
La seconda applicazione del Metodo si realizza nella sperimentazione anche in ambito educativo e didattico indirizzata a formatori ed insegnanti oggetto del seminario Costa per la scuola - Incontro sul Metodo di Avviamento all’espressione e le pratiche teatrali nella scuola.
Il Teatro integrato e il Teatro sociale occupano un altro dei percorsi attivi di confronto, dialogo, e ricerca attorno al linguaggio, alle forme e ai temi del teatro che si fa con le persone diversamente abili.
Proprio il Teatro della Pergola da ormai quattro anni ospita ogni settimana il laboratorio teatrale dell’associazione Sipario, curato da Riccardo Massai, che presenterà in una prova aperta i primi esiti del laboratorio di quest’anno, così come farà anche il Centro Barberi di Firenze il cui percorso di teatro integrato è curato da Elena Mescoli. La settimana di PergolAperta sarà dunque, per pubblico ed operatori, l’occasione per conoscere gli attuali percorsi del Centro, per confrontare esperienze e per tracciare nuovi inediti incontri e collaborazioni per futuri cammini di indagine e approfondimento.
IL Centro Teatro Educazione dell’Ente Teatrale Italiano
Il Centro Teatro educazione (CTE) è il settore per l’educazione al Teatro che l’ETI – Ente Teatrale Italiano – ha creato al proprio interno e promosso e sperimentato dal 1997, in seguito al protocollo d’intesa del 1995 tra il Ministero della Pubblica Istruzione, il Dipartimento dello Spettacolo e l’Ente Teatrale Italiano, che impegna le tre istituzioni a “valorizzare l’educazione al teatro come una componente significativa della formazione dei giovani”.
Il CTE si muove su tre linee di intervento: • sperimentazione nelle scuole di modelli di didattica della visione per la formazione dello spettatore teatrale fino dalla prima infanzia; • attivazione di spazi di riflessione e approfondimento per tutti coloro che a vario titolo, sono interessati al rapporto Teatro-Educazione: insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, teatranti che fanno spettacolo per o con bambini e ragazzi, animatori, operatori culturali, spettatori appassionati; • progettazione e organizzazione di corsi di formazione e di educazione al teatro per insegnanti, operatori teatrali, studenti.