di Barbara Cremoncini
Firenze- Lavorare meno ma lavorare tutti. E soprattutto non disperdere un patrimonio di professionalità e competenze che si sono formate, spesso, nel corso di anni e anni di esperienze da parte dei lavoratori e delle lavoratrici all'interno della stessa impresa. La giunta regionale, su proposta dell'assessore all'istruzione formazione e lavoro, ha approvato ieri una delibera che istituisce un fondo per l'incentivazione dei contratti di solidarietà. ll fondo, sul quale la Regione ha deciso di stanziare in prima battuta 1 milione di euro (ma che sarà incrementato già con la manovra di giugno), servirà a dare un contributo a quei lavoratori che, sulla base di accordi fra datori di lavoro e sindacati, utilizzano il contratto di solidarietà, una formula che comporta una riduzione dell'orario e del salario a fronte, però, della possibilità di scongiurare la messa in mobilità e assicurare il mantenimento del posto di lavoro.
L'assessore spiega che questo provvedimento, costruito con le parti sociali che sono state coinvolte capillarmente nella sua definizione, è un modo per guardare oltre la crisi, perchè.
Con un provvedimenti di alto valore sociale, si propone di frenare l' espulsione dal processo produttivo e di sostenere il reddito dei lavoratori ma, nello stesso tempo, costituisce un modo di preservare il patrimonio industriale della nostra regione in un momento in cui si registra una pesante caduta dei volumi produttivi. E questo, sostiene ancora l'assessore, significa anche non disperdere una risorsa di altissimo valore per la stessa impresa attraverso la perdita di lavoratori qualificati. Tutte risorse di cui abbiamo bisogno per innes care la ripresa e fare in modo che la Toscana esca dalla crisi diversa e più forte da come ci è entrata.
E' allora un interesse prioritario del sistema che questi lavoratori e lavoratrici possano rimanere all'interno del processo produttivo, pronti a dare tutte le loro competenze ed energie al momento della ripresa. Perchè lo sviluppo, per essere davvero tale, ha bisogno, oggi più che mai, di qualità e competenza. Come funzionano Esistono due forme di contratto di solidarietà, quelli finalizzati al mantenimento del posto di lavoro e quelli finalizzati all'espansione delle aziende, con ampliamento degli organici.
Questi contratti sono frutto di contrattazioni fra le parti sociali e devono essere autorizzati dal ministero.
La Regione, verificata l'autorizzazione, integra il reddito dei lavoratori interessati con cadenza trimestrale, per un importo pari al 20% della retribuzione. In questo modo compensa la decur tazione della retribuzione legata alla riduzione di orario.
Un massimo del 10% dell'importo complessivo è destinato ad interventi di sostegno di contratti di solidarietà di tipo espansivo.
Il sostegno ai contratti di solidarietà è un provvedimento unico nel suo genere a livello nazionale. L'assessore sottolinea inoltre la rapidità con cui si è proceduto a dare forma all'idea e a concretizzarla nel provvedimento approvato ieri dalla giunta. Il fondo sarà operativo dalla prossima settimana. Per informazioni, aziende e sindacati possono rivolgersi agli uffici del settore lavoro della Regione.