Firenze, 4 aprile 2009– Diciassette anni. E’ il tempo medio necessario affinché il 14% delle nuove scoperte scientifiche entri a far parte della pratica clinica, ovvero diventino terapie e metodi diagnostici per i pazienti. La latenza tra i risultati della ricerca scientifica e la sua applicazione è rilevante. A maggior ragione se dalla medicina degli adulti si passa a quella dei bambini, ambito nel quale la ricerca clinica non può essere completamente sostituita da modelli animali o da colture cellulari.
E proprio partendo da un’esperienza virtuosa avvenuta nel pubblico – il test rapido della meningite – martedì 7 aprile alle ore 12 presso l’aula della Presidenza della Facoltà di Medicina a Careggi, si terrà il seminario dal titolo: “Dal letto del malato al brevetto”, L’iniziativa voluta dal commissario dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer, Dr Tommaso Langiano rientra nel progetto “Meyer Ricerca”, sarà coordinata Prof Gianpaolo Donzelli della Direzione Scientifica e vedrà la presenza - tra gli altri - dell’Assessore alla Salute della Regione Toscana, Enrico Rossi e del Preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Firenze, Prof Gian Franco Gensini.
Fulcro dell’incontro sarà la scoperta fatta da due ricercatori del Meyer: il test rapido della meningite e delle malattie infettive invasive.
La nuova metodica molecolare realizzata dalla Prof.ssa Chiara Azzari, dal Dr Massimo Resti e dalla dottoressa Maria Moriondo è l’esempio tipico di ricerca “traslazionale”, vale a dire la ricerca sui metodi e strumenti per il pieno utilizzo e trasferimento delle scoperte e conoscenze scientifiche in medicina. In questo contesto si colloca l’attività scientifica dei tre ricercatori fiorentini del Meyer che, oltre a portare elementi innovativi nella diagnosi precoce in ambito infettivologico pediatrico, hanno brevettato la loro scoperta, con il concorso dell’Ateneo di Firenze e della Fondazione Toscana Life Sciences, rappresentata in questo caso dal suo Direttore Dr Germano Carganico, un polo scientifico e tecnologico il cui obiettivo principale è trasformare in opportunità imprenditoriali, l’attività di ricerca in settori d’eccellenza biomedica.
Roberta Rezoalli