Firenze– “Il Consiglio regionale chiede la verità, chiede il coraggio di una sentenza capace di mettere la parola fine al duplice omicidio di quindici anni fa, quando la giornalista di Rai3 Ilaria Alpi fu vittima di un agguato in Somalia, insieme all’operatore Miran Hrovatin”. Con queste parole il vicepresidente dell’Assemblea toscana Alessandro Starnini ha spiegato il senso dell’iniziativa di questo pomeriggio “Ilaria Alpi, una donna coraggiosa”, per esprimere solidarietà e vicinanza alla famiglia Alpi e per testimoniare un impegno politico che non deve venire meno.
“Abbiamo promosso questo incontro perché crediamo che il compito di una Istituzione quale il Consiglio regionale non sia solo quello di fare buone leggi e buona amministrazione – ha spiegato il segretario questore dell’Ufficio di Presidenza Bruna Giovannini - ma anche quello di non far scendere il silenzio su vicende di persone che hanno svolto un prezioso servizio, dando significato all’idea di cittadinanza, di democrazia, di interesse pubblico”.
E l’esempio di Ilaria Alpi, “che ha guardato con occhi di donna tra le maceria delle guerre, rincorrendo e raccontando la verità”, secondo la Giovannini interpella le istituzioni e la politica. Da qui la proposta di una iniziativa: che il Consiglio regionale – insieme a tutte le Istituzioni che in questi anni hanno ricordato Ilaria e manifestato solidarietà ai genitori, Luciana e Giorgio – rivolga un appello al Presidente della Repubblica, in qualità di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, per arrivare alla conclusione dell’inchiesta sulle responsabilità dell’agguato del 20 marzo 1994.
A Palazzo Panciatichi è come risuonata una doppia sfida: alla politica e al giornalismo, quindi alla giustizia e alla verità.
Come ha sottolineato Mariangela Gritta Grainer, già componente della commissione bicamerale d’inchiesta sulla cooperazione: “Leggo questo incontro come impegno civile su una tragica vicenda ancora aperta, ma su cui non c’è alcun mistero, perché sono noti i nomi degli esucutori, del gruppo di fuoco, di tutte quelle persone che in Somalia hanno fatto malaffari - ha continuato -, basta porre fine a depistaggi, bugie, carte false e documenti occultati e guardare al movente, ovvero sciogliere quell’intreccio perverso tra rifiuti tossici e traffico di armi, per alimentare la guerra”.
In tema di sfida al giornalismo, la professionalità di Ilaria Alpi non ha bisogno di commenti.
“Mi piace ricordare il suo modo di essere e di fare la giornalista – ha detto la compagna di liceo e collega di Rai3 Bianca Berlinguer – sempre sobrio, senza fronzoli, alla ricerca della verità, una verità raccontata con aria semplice da ragazzina ma soprattutto con tenacia e determinazione”. Una verità raccontata con la sua stessa vita.
La serata si è conclusa con la consegna della Medaglia d’argento alla memoria, quale segno di riconoscimento alla giornalista coraggiosa, morta tragicamente nello svolgimento del proprio lavoro.
(ps)