Il NAS Carabinieri di Firenze, a seguito dell'analisi degli annunci pubblicati in lingua madre su quotidiani cinesi distribuiti nel territorio italiano, ha trovato quello di un medico, nato in Cina, presente sul territorio italiano da oltre 15 anni, residente nella provincia di Pistoia, il quale pubblicizzava che nella città di Prato vendeva erbe e medicine, aveva molta esperienza in quanto dal 1974 al 1979 è stato medico in diversi ospedali nella città di Wenzhou come specializzato in malattie generali (uomini-donne e bambini) e ago-puntura.
Sono bastati alcuni mirati servizi di osservazione per accertare che quanto pubblicato corrispendeva a verità. I militari fiorentini sono riusciti a interrompere l'esercizio abusivo della professione di medico e di farmacista, la quale andava avanti da tempo, rinvenendo all'interno dei locali di una dismessa erboristeria, situata nel centro di Prato, oltre 10.000 confezioni di farmaci di provenienza cinese, unitamente a materiale utilizzato per la somministrazione degli stessi. a misuratori di pressione e altri strumenti diagnostici.
All'interno dei locali i militari si sono trovati di fronte a una multitudine di farmaci ed erbe medicinali che erano sistemate in promiscuità tra loro e in non perfette condizioni igieniche vista la presenza di insetti e sporco diffuso. Nel corso dell'ispezione erano rinvenuti numerosi farmaci della medicina tradizionale cinese e di provenienza italiana, come antibiotici e antidolorifici, era accertata la presenza di prodotti farmaceutici cinesi a base di MIFEPRISTONE (RU 486), comunenmente chiamata pillola del giorno dopo, e di MISOPROSTOL (Cytotec), entrambi utilizzati, in associazione tra loro dallo stesso “medico” sessantaseienne, per l'interruzione volontaria di gravidanza.
Tra i medicinali posti sotto sequestro anche varie confezioni di “VIAGRA CINESE”. Il falso medico è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Prato: per aver esercitato abusivamente la professione di medico e di farmacista senza essere in possesso delle previste lauree e abilitazione rilasciate dallo stato italiano; per avere somministrato specialità medicinali, anche imperfette perché scadute di validità, in modo pericoloso per la salute; per avere importato, somministrato e distribuito specialità medicinali non autorizzate all’immissione in commercio in italia.