Nella notte tra giovedì e venerdì alcuni fascisti sono entrati nel Centro Sociale il Pozzo della Comunità di Base delle Piagge, danneggiando i locali e lasciando come firma un manganello con la faccia di Mussolini.
Il Centro sociale è pieno, come tutte le domeniche quando si trasforma in chiesa e si fermano per un’ ora le attività sociali sul territorio. Alla messa delle 11 Alessandro Santoro, il prete della Comunità delle Piagge, è circondato da chi durante la settimana è impegnato in mille faccende all’interno del quartiere; c’è anche chi ha deciso di portare di persona la propria solidarietà dopo l‘intrusione fascista dell’altra notte.
Si leggono i giornali, i messaggi posta di elettronica che arrivano dal resto della città e da tutta Italia e qualcuno storce la bocca notando l’assenza di una qualsiasi parola del vescovo di Firenze, Giuseppe Betori, o di qualsiasi altro prete della diocesi fiorentina.
«Dobbiamo saper chiedere perdono a coloro che, nascosti dietro un manganello, non hanno la forza di mostrarsi alla luce del sole, incapaci di pagare il prezzo di quella vulnerabilità che si manifesterebbe in un istante» - dice Alessandro Santoro durante l’omelia.
«Gesù sulla croce era nudo, metteva a disposizione la sua vita per quello che era, senza celarsi dietro alcunché. Allo stesso tempo dobbiamo saper chiedere perdono per quando esprimiamo una solidarietà di maniera, incapace di andare oltre e tradurre in azione l’indignazione che proviamo. Dobbiamo saper voltare pagina per davvero e agire nell’interesse di tutti, sfuggendo da quel conformismo al potere che ci coinvolge tutti sempre di più.»
Nelle ultime, convulse, ore la Comunità delle Piagge ha scritto collettivamente un testo per affermare, con forza e pubblicamente, che la sola cosa da fare in questo momento è quella di non rimanere coinvolti in questo folle clima di intolleranza sociale, politica, razziale che purtroppo Firenze e tutto il paese stanno vivendo.
Ed è per questo che la Comunità piaggese continuerà a fare semplicemente quello che ha fatto fino ad oggi. Stare dalla parte degli ultimi senza perdere la coscienza della dignità e la speranza in una vita piena e vera. Il documento termina con un invito a coloro che hanno compiuto l’intrusione l’altra notte: «Rispondiamo con le parole di Pino Puglisi, il prete ucciso dalla mafia: “La vostra azione l’avete realizzata di notte, nel buio, senza il coraggio del vostro volto. Noi vi chiediamo di uscire alla luce del sole”.»
Valdo Spini, candidato a Sindaco per la lista ‘’Insieme per Firenze’’e per i Verdi, è andato stamani alle Piagge per incontrare Don Santoro dopo il gravissimo episodio di intimidazione di carattere fascista subito dal Centro sociale ‘’Il Pozzo’’, che fa capo al sacerdote.
Spini ha voluto rendersi conto dei vandalismi subiti ed esprimere di persona a Don Santoro tutta la sua solidarietà. Già ieri Spini aveva solidarizzato, in un messaggio, col sacerdote e con tutte le donne e gli uomini del centro sociale 'Il Pozzo'. ‘’Gesti del genere – aveva detto - devono trovare la piu' immediata condanna da parte di tutti i democratici e devono essere stroncati con decisione’’.