Filiera della pelle: rischio estinzione a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 marzo 2009 23:43
Filiera della pelle: rischio estinzione a Firenze

FIRENZE, 17 marzo ’09- Il comparto della pelle della provincia di Firenze è a “rischio”. Imprese e sindacati lanciano l'allarme e danno vita all’osservatorio per la sostenibilità della filiera della pelle. Sindacati e imprese sono impegnati insieme per difendere quel patrimonio di conoscenze e di cultura del fare che rende l’attività produttiva del distretto della pelle della provincia di Firenze unica al mondo per livello di competenze degli operatori e per livello qualitativo dei prodotti.

A testimonianza della volontà di preservare e valorizzare le sinergie fra aziende capofila del comparto e le proprie filiere, vero prezioso patrimonio dell'intero sistema produttivo italiano sindacati e associazioni di categoria hanno dato vita ad una prima azione concreta: l’Osservatorio per la sostenibilità economica e sociale della filiera della pelle, per rilanciare la filiera in termini di compatibilità economica, di qualificazione e competitività oltre che di rispetto delle regole e della legalità.

L’Osservatorio è stato istituito dalla sezione pelletterie di Confindustria Firenze, da Cna Federmoda Firenze, da Confartigianato imprese Firenze, da Api Firenze, da Filtea Cgil, da Femca Cisl e da Uilta Uil. “Oggi, a fronte della crisi internazionale che sta colpendo i sistemi produttivi del nostro Paese – si legge nel testo dell’accordo per la creazione dell’osservatorio –, le parti sociali considerano di estrema importanza dotarsi di tale strumento, nella reciproca consapevolezza che tutelare la diffusione delle piccole imprese e il loro ‘saper fare’ è interesse dei brand e dell’insieme del sistema moda sia territoriale che nazionale”.

I dati relativi agli ordinativi dichiarati negli ultimi tre mesi del 2008, -18,6% la domanda interna e -11,54% quella estera (dati settore pelli e cuoio, fonte Unioncamere Toscana e Confidustria Toscana), lasciano intravedere uno scenario negativo anche per il 2009. Fra i compiti dell’osservatorio ci sarà l’analisi e il monitoraggio della sostenibilità economica della filiera, ma anche la mappatura delle “catene di subfornitura delle aziende del territorio con l’intento di favorire i processi di tracciabilità del prodotto, inteso come elemento centrale della tutela delle produzioni locali”.
"Ora più che mai, che la crisi ha cominciato a farsi sentire con tutta la sua drammatica irruenza, è necessario difendere quel patrimonio di conoscenze, di amore per il bello e di cultura del fare che ci contraddistingue, è un valore aggiunto di cui dobbiamo essere gelosi custodi.

Rappresentiamo l’eccellenza della produzione made in Italy. E in questo senso l’osservatorio che abbiamo creato con i sindacati e le altre categorie economiche è una prima significativa iniziativa ma bisogna fare di più. C'è una situazione di grave emergenza e c’è bisogno subito di azioni concrete; su questo categorie e sindacati sono in totale accordo”. Gianfranco Lotti, presidente della sezione pelletterie di Confindustria Firenze, sottolinea l’importanza della nascita dell’osservatorio per la sostenibilità della filiera della pelle e ricorda le altre iniziative intraprese dalla Sezione.

“Pur apprezzando quello che è stato fatto dalla Regione con la costituzione del fondo di garanzia, sono necessarie ulteriori azioni. Per questo, come Confindustria Firenze, insieme alle altre categorie del settore – continua Lotti -, ci siamo già attivati e abbiamo chiesto alla stessa Regione interventi urgenti: priorità nell’utilizzo dei fondi comunitari, interventi di tutela per preservare l’alta specializzazione della forza lavoro del settore e infine, abbiamo chiesto di considerare la realizzazione dei campionari come elemento centrale per la promozione delle aziende del comparto e quindi, sostenibili con agevolazioni”.

“La qualità è il nostro punto di forza e il nostro impegno, per questo come sezione pellettieri di Confindustria Firenze – prosegue Lotti – abbiamo lavorato ad un disciplinare tecnico che individua i requisiti minimi che un piccolo laboratorio di pelletteria deve possedere per l’assegnazione di lavoro in conto terzi. Un disciplinare nato per promuovere modelli di comportamento e sistemi di tracciabilità che contribuiscano a rendere ancora più trasparente il processo della filiera produttiva.

Una garanzia aggiuntiva di qualità e sostenibilità”.

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