Firenze, 10 Marzo 2009- Una modifica all'attuale normativa assegnerà ai Comuni il rilascio dell’autorizzazione per l'apertura di nuove sale o arene cinematografiche. La modifica non riguarderà invece i Multiplex, la cui programmazione rimarrà per intero alla Regione. La proposta, presentata dall'assessore regionale al commercio Paolo Cocchi ed approvata dalla Giunta, cambierà il testo della legge regionale n. 78 sull'esercizio cinematografico. Il nuovo testo accoglie osservazioni già avanzate nei giorni scorsi da alcune forze politiche presenti in Consiglio regionale.
«Riteniamo giusto – spiega Cocchi – che siano i Comuni, già responsabili della pianificazione urbanistica, ad assegnare le nuove autorizzazioni all'esercizio cinematografico. Naturalmente il controllo regionale non verrà meno del tutto: i municipi dovranno rispettare gli indirizzi stabiliti dalla Giunta regionale, ma a de cidere su questo tema sarà il livello istituzionale più vicino al cittadino, quello che meglio di tutti conosce le esigenze e le vocazioni di un territorio».
"La proposta di delibera relativa all'area ex Fiat di Novoli è precedente il sequestro della multisala".
È quanto precisa il presidente della commissione urbanistica Antongiulio Barbaro replicando ad alcune dichiarazioni e prese di posizione inerenti la vicenda del "multiplex" a Novoli. "La proposta di delibera 2008/00882, relativa alla variante del piano di recupero dell'area ex Fiat a Novoli, è stata formulata nell'estate scorsa e trasmessa dalla giunta al Consiglio comunale l'11 novembre 2008 per l'esame e l'adozione, e cioè cinque giorni prima che fosse nota l'iniziativa della Procura della Repubblica la quale il 16 novembre 2008 ha disposto il sequestro del cantiere relativo alla Unità di intervento F posta tra via Forlanini e via di Novoli, che include la multisala cinematografica - spiega il presidente della commissione urbanistica -.
È evidente dunque che la proposta di delibera non poteva in alcun modo tenere conto dei successivi sviluppi dell'inchiesta della Procura della Repubblica, né può in alcun modo configurarsi come 'sanatoria' delle eventuali opere realizzate abusivamente, se e quando ne sarà dimostrata l'esistenza. Inoltre la possibilità di accedere alla cosiddetta 'sanatoria', peraltro espressamente richiamata nell'Ordinanza del Tribunale Distrettuale del Riesame di Firenze, ha come presupposto la conformità delle opere realizzate a norme, leggi e regolamenti vigenti sia al momento della realizzazione che al momento della presentazione dell'istanza".
"La commissione urbanistica - aggiunge ancora Barbaro - cui spetta per regolamento l'esame della variante al piano di recupero (comprendente molte e importanti modifiche all'assetto dell'area comunque entro i limiti della capacità edificatoria complessiva già approvata nel 2001), credo che non potrà non tenere conto delle diverse sensibilità politiche espresse in questi giorni dai gruppi consiliari, nonché dell'opportunità di rispettare il lavoro della magistratura, tuttora in corso, relativamente all'Unità di intervento F".
"Fermo restando che siamo in attesa degli esiti dell'incidente probatorio sugli aspetti tecnico-edilizi relativi all'Unità di intervento F e quindi del relativo procedimento penale tuttora in corso - ha concluso il presidente della commissione Barbaro - ritengo che la commissione, non appena sarà possibile iscrivere la proposta di delibera all'ordine dei lavori, potrebbe promuovere in via precauzionale un emendamento finalizzato a riportare la capacità edificatoria relativa a questa unità entro i limiti del piano di recupero del 2001".