Se pur meno marcata rispetto ad artigianato ed industria, nella Provincia di Lucca, si cominciano ad avvertire i primi segnali della crisi internazionale anche per le imprese agricole del territorio. Le più colpite le aziende che producono olio e vino e che fanno parte dell’indotto della ristorazione, e florovivaistiche della Versilia che producono beni ritenuti di non di primaria importanza dal consumatore. Beni quindi, di cui si può fare a meno almeno in questo momento di incertezza. Ma c’è anche un dato in controtendenza che la dice lunga su quale sarà la direzione che il consumatore prenderà nei prossimi anni e che apre interessanti scenari: la vendita diretta è cresciuta quasi del 10% nel 2008.
“Al momento non abbiamo statistiche – spiega Lelio Alessandri, Vice Direttore Coldiretti – sugli effetti della crisi a livello provinciale. Siamo vigili cercando di capire quale sia la reale portata della grave congiuntura anche per il mondo dell’agricoltura. Gli effetti della crisi si manifestano sotto il profilo della contrazione del volume d’affari e per tutte quelle aziende che producono beni voluttuari come i fiori, oppure legati alla ristorazione (calo stimato tra il 17% e il 20%) come olio e vino, stanno soffrendo.
Si tira la cinghia, si fa a meno di tutto ciò che è considerato non indispensabile. Riceviamo ogni giorno segnalazioni da parte degli agricoltori che lamentano un calo delle vendite in particolare quelli legati alla ristorazione. Non si va più al ristorante con frequenza, o si elimina del tutto. Se il sistema della ristorazione va in crisi va in crisi tutto il suo indotto. Anche quello agricolo. I due sono strettamente collegati”. Se da un lato frena la vendita al dettaglio e di fornitura, dall’altro cresce l’importanza della strategia della vendita diretta.
Nel 2008 l’8% in più ha scelto di acquistare ortaggi, frutta, prodotti tipici e agricoli direttamente in azienda (circa un centinaio nella Provincia di Lucca). “Un fenomeno che concilia la necessità di risparmiare con quella di garantirsi la sicurezza del cibo – analizza Alessadri - Tra le motivazioni di acquisto sicuramente la necessità di avere la certezza della genuinità, seguita dal gusto, e dal risparmio. Questo la dice lunga su quale sarà il futuro. Nel consumatore si sta facendo largo un nuovo modo di fare la spesa: guarda al portafogli ma anche alla qualità.
Il luogo ideale dove trovare entrambe sono l’azienda agricola e i mercatini esclusivi degli agricoltori”. Coldiretti è invece preoccupata per la stretta creditizia inflitta dalle banche. Anche per l’agricoltura le banche hanno chiuso le porte. Coldiretti ha pronta la sua contromossa già dal 2007. Si chiama: CreditAgri Toscana. “Con questo strumento – spiega l’organizzazione – vogliamo facilitare l'accesso al credito e ai servizi bancari messi a disposizione da diversi istituti bancari per le imprese socie aderenti a Coldiretti in un momento di reale e tangibile difficoltà”.
Per saperne di più contattare le sedi Coldiretti della Provincia di Lucca.
Andrea Berti