di Remo Fattorini
Praga- L’Europa convochi un vertice urgente della Commissione, del Consiglio d’Europa insieme alle Regioni, sul tema della crisi e decida di destinare una quota del Pil al potenziamento degli ammortizzatori sociali per lavoratori precari o disoccupati. Queste le due proposte avanzate da Claudio Martini, presidente della Regione Toscana, aprendo i lavori del summit delle città e delle Regioni d’Europa a Praga.
«Sono convinto che dall’attuale crisi – ha detto Martini – si potrà uscire solo se in Europa tutte le istituzioni, a tutti i livelli, prenderanno iniziative e decisioni per ridurre gli effetti negativi della crisi e rilanciare lo sviluppo.
La congiuntura negativa si deve affrontare con un lavoro comune. Per questo propongo la convocazione di un vertice urgente tra la Commissione, il Consiglio d’Europa e le Regioni sul tema della crisi. Non possiamo – ha aggiunto il presidente della Toscana – limitare gli interventi, pur necessari, solo al sistema bancario e all’industria automobilistica. Dobbiamo prevedere misure di sostegno anche per i lavoratori e le famiglie». Martini ha presentato al summit praghese la ricetta Toscana anticrisi, con le misure per favorire l’accesso al credito delle imprese, il contributo una tantum per i lavoratori disoccupati privi di cassa integrazione e gli aiuti per i mutui prima casa.
«L’Europa deve istituire un apposito fondo, destinando una quota del Pil, per misure di tutela e sostegno ai lavoratori precari e disoccupati privi di ammortizzatori sociali.
E’ importante che dall’Europa arrivi un segnale forte in questa direzione, per rafforzare in tutti i paesi gli ammortizzatori sociali, forme di sostegno e di integrazione del reddito a coloro che sono i più co lpiti dalla crisi». Proposte che hanno suscitato l’interesse dei delegati e caratterizzato il dibattito del pomeriggio tanto che l’eurodeputato e presidente della commissione affari costituzionale dell’Ue, Jon Leinen, ha suggerito che vengano inserite nel documento finale dei lavori.
«E’ un nostro dovere oltre che una priorità – ha concluso il presidente Martini – accompagnare le persone maggiormente colpite dalla crisi fuori dall’emergenza.
Lo dobbiamo fare per evitare a tante persone un dramma sociale e per favorire la ripresa dello sviluppo».