Firenze- Alzare il limite d’altezza per l’inserimento nel paesaggio toscano delle pale eoliche per la produzione di energia dal vento da 22 a 50 metri: questa la richiesta avanzata dal movimento cooperativo toscano alla Regione Toscana, che ha rilevato come vi siano attualmente troppi vincoli per l’inserimento di impianti per la produzione di energia pulita e delle contraddizioni fra quanto prevedono in materia il nuovo Piano di Indirizzo del Territorio (PIT) da un lato e il Piano Energetico Regionale dall’altro.
Una proposta di modifica in tal senso è stata consegnata alla Regione Toscana dalle tre centrali cooperative unitariamente, Legacoop, Confcoooperative e Agci, in rappresentanza di oltre 450 cooperative agricole in Toscana che contano più di 25.000 soci.
A giudizio delle cooperative toscane se la proposta del PIT regionale è complessivamente rispondente alle esigenze di salvaguardia del paesaggio, contiene anche alcune rigidità che rischiano di vanificare gli obiettivi del Piano Energetico.
In particolare c’è il rischio di vanificare i programmi delle aziende agricole interessate alla produzione energetica da fonti alternative, a tal punto da rendere impossibile la coesistenza di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in particolare dal termico e fotovoltaico, in gran parte del territorio regionale. Mentre la proposta del PIT rende infatti immodificabile tutto il territorio compreso all’interno dei parchi, l’idea avanzata dalle centrali cooperative punta all’applicazione di una corretta normativa ambientale-paesaggistica che non penalizzi il fare.
“Riteniamo che vi debba essere una coerenza e una corrispondenza tra quanto previsto dal Piano Energetico regionale (PIER) che indica obiettivi impegnativi per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e la reale possibilità di realizzare impianti compatibili con il paesaggio. Per questo abbiamo proposto di portare il limite dell’altezza degli impianti eolici da 22 a 50 metri – dichiara il presidente di Legacoop Toscana Patrizia Vianello – e di definire in altro modo la possibilità di installare impianti a terra in aree agricole e in edifici storici indipendentemente dalla collocazione in aree protette o parchi.
Il mondo agricolo cooperativo regionale è pronto a fare la sua parte anche nel campo della produzione di energia, ma chiediamo di essere messi nelle condizioni di farlo”.
“In Toscana non c’è bisogno di riaprire nessun conflitto sull’eolico ma solo di svilupparne le enormi potenzialità, come accade in altre Regioni europee e del mondo. I nostri regolamenti si basano sugli impianti attualmente in commercio che rientrano nei 25 metri di altezza. Se ci sono innovazioni, pronti ad entrare nel merito e a valutarle insieme alle cooperative regionali”.
E’ quanto afferma Erasmo D’Angelis (Pd), presidente della Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio Regionale, in merito alla proposta di alzare il limite d'altezza per l'inserimento nel paesaggio toscano delle pale eoliche fino a 50 metri avanzata dal movimento cooperativo toscano. “I nostri obiettivi energetici – continua D’Angelis - sono coerenti con le esigenze di salvaguardia del paesaggio e puntano a valorizzare in pieno anche i programmi delle aziende agricole interessate alla produzione energetica da fonti alternative.
Non esistono problemi ma solo grandi opportunità. Altro che rigidità e piani poco lungimiranti, come afferma il centrodestra. Il Piano energetico e il Piano di indirizzo territoriale semplificano le norme e i regolamenti, mettendo fine a vincoli paradossali che fino ad oggi hanno impedito lo sviluppo di settori come l’eolico o il solare termico e fotovoltaico. Se il Governo Berlusconi pensa solo a resuscitare il vecchio pericoloso nucleare, la nostra politica energetica sta aprendo nuove frontiere per gli investimenti e per l’occupazione e l’eolico è tra le fonti di produzione di elettricità più sicure e pulite.
I parchi eolici – conclude D’Angelis - sono localizzati sulla base della carta dei venti e del divieto nelle aree di pregio o vincolate. Non c’è nessun ostacolo alla loro diffusione, così come per il fotovoltaico, per rispondere alla forte domanda sempre più crescente”.
Maurizio Dinelli, consigliere regionale di F.I.-PdL e componente della Commissione Territorio e Ambiente, interviene in merito alla richiesta del Movimento cooperativo toscano di alzare i limiti d’altezza delle pale eoliche per la produzione di energia, passando da 22 a 50 metri.
“Già in aula, durante la seduta in cui il centrosinistra approvò il Piano d’Indirizzo Territoriale (PIT) regionale, evidenziai i rischi e i vincoli allo sviluppo presenti nel Piano, rigido e poco lungimirante, pieno di lacci e cavilli burocratici insostenibili nel medio e lungo periodo, soprattutto per la produzione energetica di qualsiasi tipo, anche quella cosiddetta pulita, fotovoltaico e eolico compresa.
Sono assolutamente favorevole alle richieste delle Cooperative di poter investire nella produzione di energia ed i vincoli creati dal Governo regionale certo non favoriscono l’imprenditoria toscana che ancora ha coraggio, volontà e risorse da impiegare nel territorio, che in questa fase di crisi ne ha ancor più bisogno.
Mi auguro che questa volta i soliti signor no, Martini e D’Angelis, dimostrino un apertura maggiore sia culturale che politica costituendo un tavolo di lavoro che coinvolga anche il mondo delle cooperative toscane, autorevoli rappresentanti dell’economia reale della nostra Regione, per arrivare a modifiche condivise e necessarie”.