La Provincia di Firenze ha stabilito le condizioni per recuperare gli scarti agricoli e vegetali, escludendoli dall’ambito dei “rifiuti” per includerli in quello dei combustibili, puntando in tal modo a far sfruttare vantaggi economici e ambientali. Le novità sono state illustrate stamani in un incontro nella Sala Fallaci dall’assessore provinciale all’Agricoltura Pietro Roselli. Le nuove regole per utilizzare potature, sottoprodotti e biomasse in genere come fonte energetica sono descritte in un atto approvato dalla Giunta Provinciale, la delibera n.
9 del 13 gennaio 2009. Nell’atto sono definite le caratteristiche degli scarti in base alle tipologie di produzioni e sono inseriti anche gli schemi di contratto per conferirli ad impianti termici.
Con la piena applicazione nel territorio provinciale soltanto per le potature agricole si calcola un risparmio annuo di oltre 45mila tonnellate di petrolio equivalente.
Per “biomassa” si intende la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall’ agricoltura, dalla selvicoltura e dalle industrie connesse.
In particolare si intendono le potature di frutteti, vigneti, oliveti e pioppeti, che possono fornire annualmente una significativa quantità di legno di buona qualità (si stima una produzione media di 3-4 t./a. di legno verde per ettaro di residui di potatura utilizzabili), da utilizzare come combustile per la produzione di energia.