Firenze, 2 FEBBRAIO 2009- La Tramvia potrà contare su tutti gli autisti necessari per l'ottimale svolgimento del servizio. Gest ha infatti avviato la prima fase di selezione sui 30 dipendenti di Ataf che hanno manifestato la propria volontà di passare alla società che gestirà il sistema tranviario: le selezioni proseguiranno fino al raggiungimento del numero di autisti necessari, che Gest individuerà prioritariamente fra i lavoratori di Ataf interessati e successivamente rivolgendosi al mercato.
L'accordo sottoscritto dalle due aziende garantisce il passaggio degli autisti in Gest con il mantenimento delle condizioni economiche acquisite in Ataf: è falso quanto continua a dichiarare in proposito chi non lo ha sottoscritto. L'accordo, che rispetta pienamente le leggi vigenti, è stato sottoscritto dalle organizzazioni sindacali (Cisl, Uil, Faisa e Ugl) che rappresentano il 70% degli autisti dipendenti di Ataf.
“I commercianti della nostra associazione – dice il direttore di Confcommercio Firenze, Pierluigi Masini - continuano a lamentarsi per il prolungarsi dei cantieri, soprattutto del fatto che sembra ormai evidente, in questa città, che l’amministrazione non riesce a dare alcuna certezza e garanzia sul rispetto dei tempi e nemmeno delle proroghe successive”.
Entrando nello specifico, delle molte aree di Firenze che avvertono il disagio, ce ne sono tre particolarmente colpite: la zona della stazione, di via dei Serragli e dell’Isolotto. “Il problema – dice Gabriele Calabresi, titolare della tabaccheria di Via Alamanni - riguarda ciò che ci hanno detto il sindaco, il vicesindaco e tutta l’amministrazione comunale. Nelle ultime riunioni fatte, ci sono state raccontate cose che non si sono verificate. Inizialmente ci hanno detto che i lavori in via Alamanni dovevano essere terminati a dicembre, poi, in un secondo momento, che entro il 31 gennaio sarebbe stato tutto pronto; adesso leggiamo sui giornali, dalle dichiarazioni del vicesindaco Matulli, che c’è stata una proroga dei lavori fino al 15 marzo.
Questo è inaccettabile. Abbiamo già avuto abbastanza disagi e ci sentiamo veramente presi in giro. Inoltre, non abbiamo mai visto, nel periodo natalizio, un ricambio adeguato di operai. Ora stanno lavorando e noi possiamo utilizzare gli autobus (5 linee), ma dal 10/11 febbraio dovranno chiudere il pezzo iniziale di Via Alamanni e non ci hanno ancora detto che percorso faranno questi 5 mezzi che utilizziamo. Non ci hanno neanche proposto un fondo perduto con il quale far fronte ai problemi economici che questa situazione ci crea”.
Secondo un ristoratore di via dei Serragli (dove il termine dei lavori, iniziati il 26 agosto del 2006, era fissato al 20 dicembre 2008, e ora al 30 marzo 2009) “gli operai che lavorano qui sono solo quattro. Lavorano moltissimo ma il problema è che vengono da Caserta e quindi arrivano il lunedì alle 12 e terminano il venerdì alle 12 per tornare a casa. Lavorano solo quattro giorni ma, in media, due ne passano in un cantiere di Via Senese, per pulire le pietre che stanno riciclando per i lavori.
Dal 9 febbraio chiuderanno via Guicciardini per circa dieci giorni e, dal momento che già ci troviamo abbastanza isolati, mi chiedo come faremo. Ci dicono che entro 3 mesi la situazione sarà risolta, ma ho dei dubbi in proposito”. Disagi e lamentele anche nell’area di piazza della Federiga, dove stanno facendo dei lavori necessari alla linea 1 della tramvia, nella zona dell’Isolotto: “A causa dei cantieri che, dal 2005, hanno reso molto difficoltosa la circolazione – spiega Nella Casodi, presidente dell’associazione territoriale Isolotto di Confcommercio – molte attività commerciali della zona stanno chiudendo.
L’abbiamo fatto presente all’amministrazione comunale ma non sembrano interessati alla cosa. Nessun effetto ha prodotto, fino ad oggi, la richiesta di incontro che ho inviato 20 giorni fa al vice Sindaco. Ci sentiamo presi in giro perché hanno aperto il cantiere senza nessuna informativa alle associazioni di categoria. Inoltre, a causa dei cantieri, la circolazione è pericolosa: in piazza della Federiga la corsia è talmente stretta che l’autobus non ce la fa a passare e deve salire sul marciapiede per tornare in via del Pollaiolo”.