Il connubio tra arte dolciaria e arte contemporanea torna a concretizzarsi al Museo Pecci di Prato, che ospiterà dal 6 all’8 marzo la seconda edizione di DOLCEMENTEPRATO, la mostra nazionale dell’alta pasticceria Dopo il grande successo della prima edizione, che si svolse nell’ottobre 2007, Prato si ripropone dunque come crocevia della migliore tradizione dolciaria, aprendo ancora una volta le porta ai più prestigiosi laboratori di pasticceria artigianale di tutta Italia. “E’ vero, il successo sia di pubblico che di critica che ha accompagnato la prima edizione ci ha motivati a dare continuità a quell’esperienza - spiega il segretario di Confartigianato Prato, Luca Galli – offrendo alla città un’occasione formidabile per ottenere una forte visibilità, legandola anche alla capacità di questo territorio di diversificare la propria natura economica valorizzando le proprie eccellenze.
Anche per questo abbiamo cercato di coinvolgere nell’iniziativa più “pezzi” di città possibile, dai vari livelli istituzionali ed economici a quelli associativi”.
La formula della manifestazione rimane quindi sostanzialmente quella che ne decretò il successo nell’ottobre 2007. La seconda edizione si sposta però alle porte della primavera per dare il maggior risalto possibile alla manifestazione pratese evitando sovrapposizioni con eventi legati allo stesso settore che potevano tenersi in altre parti d’Italia o all’estero.
Ma le date non rappresentano l’unica novità del salone: rispetto alla prima edizione è stato infatti scelto di dare alla mostra un tema dominante, che per l’occasione sarà la “prima colazione”, un rito della giornata ultimamente trascurato ma che sta tornando di grande attualità tra le migliori abitudini degli italiani. Si confermano invece le sinergie tra la mostra e l’Accademia Maestri pasticceri, la Cast Alimenti e il Consorzio pasticceri pratesi, che nell’anfiteatro del Pecci daranno vita alle affascinanti dimostrazioni ed esibizioni dal vivo, che tanto interesse suscitarono nella prima edizione.
“Un’altra conferma importante – aggiunge Galli – è quella del legame col Centro Pecci, un connubio dal profondo significato, soprattutto per una città come la nostra la cui cultura affonda profondamente nella tradizione lavorativa. Per questo motivo, oltre alla location, vogliamo sottolineare questo legame con alcune iniziative collaterali che metteranno a stretto contatto queste due nature, quella del lavoro e quella della cultura, in una sintesi ideale”.