Prato– Dal 2009 anche l’ospedale pediatrico Meyer sarà attrezzato per effettuare i trapianti di organi. L’ha annunciato l’assessore regionale alla Salute, Enrico Rossi, concludendo il dibattito sul tema dei trapianti e della donazione di organi che si è svolto nell’Aula magna del Polo universitario di Prato. L’incontro, dal titolo emblematico (“Donare il futuro. Trapianti e donazioni d’organi: dal dolore alla condivisione della speranza”), è stato promosso e organizzato dalla commissione Cultura del Consiglio regionale e ha messo a confronto il mondo delle istituzioni civili e religiose, le associazioni dei trapiantati, quelle dei donatori, e i giovani, rappresentati, nell’occasione, dagli iscritti al corso di laurea in infermieristica.
Un confronto che ha messo in luce i principi su cui si basa la scienza ma anche le implicazioni sociali, etiche e psicologiche che il ricorso al trapianto produce nelle singole persone che, a vario titolo, si trovano a fare i conti con un evento simile, come, ad esempio, la difficoltà ad accettare di ospitare dentro se stessi una parte di un altro corpo. “Donare gli organi e garantire i trapianti – ha detto Ambra Giorgi, presidente della commissione Cultura – è un dovere, perché parlare di donazione di organi e trapianti è parlare della dignità dell’uomo e del valore della vita”.
E organizzare momenti come quello pratese, ennesima tappa di un percorso iniziato due anni fa con la presentazione del libro “Il trapianto e i suoi vissuti”, scritto da Franco Filippini, responsabile organizzazione Toscana trapianti, serve – ha detto ancora Giorgi – a diffondere la cultura e la sensibilità alla donazione e ai trapianti.
Un argomento sul quale si è trovato in sintonia anche il vescovo di Prato, monsignor Gastone Simoni, che ha parlato di “iniziativa di alto profilo morale, culturale e civile”.
Simoni, che ha ricordato il dibattito svoltosi in seno alla Chiesa sull’ammissibilità della donazione degli organi e dei trapianti, ha detto che il nodo è ormai sciolto: “non parliamo più di liceità della donazione ma della doverosità della donazione”.
Il professor Filippini ha ricordato che nel mondo occidentale il 70% delle persone si è detto disponibile a donare gli organi. “La disponibilità, però – ha proseguito – non si traduce sempre in effettiva donazione, per problemi che le persone hanno avuto con il sistema sanitario, per problemi personali, per dubbi etici”.
Anche lui ha quindi insistito sulla necessità di informare i cittadini e, soprattutto, i giovani.
L’assessore Rossi, dopo aver annunciato il programma di trapiantologia che partirà nel prossimo anno al Meyer, ha voluto sottolineare l’eccellenza del sistema toscano dei trapianti. “Certo – ha detto – anche noi non siamo perfetti. Abbiamo dovuto fare i conti con un errore, ma siamo stati trasparenti, abbiamo continuare il programma dei trapianti, siamo stati vicini alle famiglie e ai pazienti vittime dell’errore compiuto e da quell’errore siamo partiti per migliorare il nostro sistema organizzativo”.
Un sistema efficiente, ha ribadito, e gratuito. “Per questo – ha affermato – è importante difendere il sistema sanitario italiano pubblico e fondamentalmente gratuito, dal quale si deve pretendere anche efficienza e cancellazione di ogni spreco”. All’iniziativa sono intervenuti anche il sindaco di Prato, Marco Romagnoli, e il presidente del Polo universitario pratese, Maurizio Fioravanti. (lm)