«Sono sconcertato dalla sentenza della commissione disciplinare del Calcio Storico che penalizza oltre misura il colore Verde e pregiudica irrimediabilmente il regolare svolgimento dei prossimi tornei». Lo ha detto il consigliere Stefano Alessandri (AN-Pdl) commentando «la decisione della commissione disciplinare che ha commisurato, tra l'altro un'ammenda di 5mila euro al colore Verde oltre alla sospensione del contributo per tre anni oltre alla revoca della concessione dei campi e delle sedi della squadra per due anni. «Si tratta - secondo l'esponente del centrodestra - di una misura drastica, ingiusta ed eccessiva che getta un ombra su tutta la gestione complessiva del calcio storico.
Si è volutamente gettato a mare un lavoro lungo e faticoso teso al recupero ed al risanamento di un colore, quello Verde, lacerato da dissidi interni che, con la nomina del neo commissario Mattei, stava ritrovando armonia ed unità di intenti. La scelta appare incomprensibile ed avvelena ancora di più gli animi in un ambiente già pesantemente condizionato da precedenti decisioni della Procura e della questura fiorentina». «E' indiscutibile - ha aggiunto Alessandri - che l'intento delle istituzioni non sia tanto quello di recuperare il calcio storico, ma di affossare un colore ed impedirne la libera organizzazione societaria.
L'assioma è presto fatto: o la società nomina un presidente ed una dirigenza graditi al palazzo, oppure il colore si rassegni a scomparire dalla manifestazione. Aspetto un commento dell'assessore Giani che a più riprese aveva confermato un atteggiamento conciliante e di rispetto verso le traversie del colore Verde». «Incomprensibile e politicamente delirante - ha concluso il consigliere di AN - è stato invece il commento del presidente del calcio storico Elisabetta Meucci la quale, a margine di un articolo anticipatore della sentenza apparso in data odierna sul "Corriere fiorentino", si è sperticata nei ringraziamenti.
Qualcuno si faccia spiegare dalla presidente Meucci in quale modo sarà possibile ricostituire l'organizzazione di colore Verde con le pesanti limitazioni imposte. Fa sorridere infine l'arroganza della sentenza laddove inibisce l'utilizzo per due anni delle strutture adibite a sede del colore verde. Qualcuno finge di ignorare, o peggio non è a conoscenza, che l'attuale sede è stata interamente ristrutturata dai calcianti con grandi sacrifici economici. L'amministrazione comunale si ritroverà a fruire di un bene completamente ristrutturato e reso agibile dal colore Verde.
Oltre al danno quindi, la beffa. Non si capisce quindi la pomposità delle dichiarazioni della presidente Meucci né, tanto meno, il suo compiacimento. E' stato distrutto un colore che ha fatto la storia del calcio storico. Evidentemente, si è badato soltanto a colpire secondo antipatie personali perseguendo ed intraprendendo una condotta politicamente vergognosa. In questa Firenze agonizzante tra mille difficoltà, la sinistra è riuscita a distruggere anche l'ultima risorsa vera e genuina, il calcio in costume.
Si vergognino».