Il 27 giugno 1944 un reparto dell’818° Reggimento Pionieri di Montagna dell’esercito tedesco compiva nella montagna cortonese, in loc. Falzano, una tremenda strage di civili inermi, 13 le persone uccise brutalmente dai soldati di Hitler.
Il 28 settembre 2006 il Tribunale Militare di La Spezia condannava Stommel Herbert e Scheungraber Josef Eduard alla pena dell’ergastolo per questa strage, sentenza confermata il 13 novembre 2007 dal Corte Militare d’Appello di Roma.
In entrambi i procedimenti il Comune di Cortona si è costituito parte civile per difendere i didritti della comunità cortonese.
Alcuni mesi addietro la procura di Monaco di Baviera ha aperto un'inchiesta nei confronti di Scheungraber, 89 anni ex tenente della Wehrmacht all’epoca sottufficiale del battaglione della Wermacht che ordinò il massacro di 14 civili a Falzano nell’estate del 1944, nel frattempo Stommel era deceduto.
Il primo dibattimento si è svolto il 15 settembre scorso, ed è stato molto seguito dalla stampa tedesca.
La sala spettatori era piena di gente. In occasione dell’ingresso di Scheungraber, alcune persone del pubblico hanno inneggiato al tenente nazista, e questo ha scatenato anche la reazione del resto del pubblico che ha fischiato.
Cinque i giudici impegnati nel processo, tra di carriera e due popolari (due uomini e tre donne).
Nel processo sono 20 i familiari delle vittime che si sono poste parte civile.
Nel corso della prima udienza Scheungraber ha negato le proprie responsabilità, ma è stato incalzato dall’avvocato di parte civile Gabriele Heinecke che ha contestato punto su punto le dichiarazioni dell’imputato.
Martedì 7 ottobre 2008 è prevista la seconda udienza presso il tribunale Landerich Munchen I, in questa occasione sarà presente l’unico sopravvissuto italiano della strage di Falzano accompagnato dal Sindaco di Cortona Andrea Vignini: “La notizia di questo procedimento penale, dichiara il Sindaco Andrea Vignini, questa volta da parte della magistratura tedesca, conferma la forza morale e legale della condanna già inflitta dalla magistratura Italiana, non certo per spirito di vendetta ma per un chiaro segnale di giustizia e responsabilità.
Ci sembra importante e giusto essere presenti a questa udienza per rappresentare al massimo livello l’impegno della comunità cortonese per la giustizia.
Siamo vicini alle famiglie delle vittime e vogliamo rappresentare il nostro rifiuto a tutte le guerre e le violenze e ribadire l’autorità della giustizia anche dopo tanti anni.”