Cinema: Ombre dal passato.
Un thriller paranormale di buona fattura

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 settembre 2008 16:53
Cinema: Ombre dal passato.<BR> Un thriller paranormale di buona fattura

Ombre dal passato è un thriller di Masayuki Ochiai, regista giapponese specialista di horror, che narra una vicenda per così dire “normale” quale quella di due giovani sposi il fotografo Ben e la moglie Jane, in arrivo a Tokyo per realizzare un servizio di moda. Potrebbe essere una sorta di luna di miele lavorativa ma l’imprevisto turba la quotidianità Mentre,in prossimità del monte Fuji percorrono una strada di montagna , la loro auto piomba all'improvviso su una donna che si trova in mezzo alla strada e che si è materializzata dal nulla.

Ripresa conoscenza dopo l'incidente, Ben e Jane non trovano traccia della donna che Jane crede di avere investito. Turbati dall’accaduto , Ben e Jane arrivano a Tokyo, dove Ben inizia il suo prestigioso incarico. Nel frattempo, il fotografo scopre sulle foto misteriosi aloni bianchi che somigliano a una sagoma umana. Jane crede di vedere nelle ombre delle foto la ragazza che avevano investito con la macchina. E i due si trovano ad avere a che fare con la progressiva morte dei propri conoscenti, in qualche modo legata ai misteriosi aloni spettrali comparsi nelle fotografie.

Buono l’andamento del film con una prima parte dedita alla scoperta degli elementi misteriosi .che emergono in una città caotica e fredda che assomiglia alla Tokyo vista in “Lost in Translation”. Lo straniamento di chi si trova in un Paese di cui non conosce la lingua si imbatte in una serie di misteriosi eventi tra sogno e realtà, che a poco a poco paiono emergere quasi dalle fessure delle superfici algide di quelle modernissime costruzioni. I protagonisti si trovano coinvolti in una realtà misteriosa e paranormale e il film che non manca di colpi di scena ci conduce a una risoluzione dell’enigma che non lascia insoddisfatti .

Il film è il rifacimento del film tailandese “Shutter”, riletto all’occidentale e senza dubbio meno soporifero dell’originale, grazie all’elemento di contrasto creato utilizzando due protagonisti americani nella realtà giapponese ,e ,soprattutto ,in virtù di un ritmo ben diverso dalla lentezza nel narrare tipica del cinema orientale. Buona la colonna sonora e l’interpretazione di Joshua Jackson e Rachael Taylor.

Alessandro Lazzeri

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