Siena, 3 ottobre 2008- Una scuola per migliorare la professionalità degli operatori del volontariato. L’obiettivo è promuovere la cultura della responsabilità sociale e la capacità d’ascolto. Dalla Festa del Volontariato, organizzata dalla Consulta provinciale del Volontariato, viene l’annuncio della prima scuola in Italia dedicata alla alta formazione per i dirigenti del Terzo settore. Sarà operativa a Siena già nei prossimi mesi ed ha tra i suoi fondatori la Provincia di Siena, la Fondazione Monte dei Paschi e il Cesvot Toscano.
«Sarà una sfida ambiziosa per tutti - ha detto il presidente della Provincia di Siena Fabio Ceccherini – in primo luogo per i docenti che dovranno costruire uno spazio per il confronto aperto alle tante esperienze di un settore così dinamico e fondamentale per il nostro territorio ma anche per tutto il Paese».
Una scuola che, come annunciato dall’assessore provinciale al welfare Fiorenza Anatrini, «dovrà essere incentrata sul concetto di responsabilità verso sé e verso la comunità e dovrà contribuire a far crescere il capitale sociale del territorio e della comunità e far nascere nuove relazioni tra le persone».
A raccogliere la sfida della Scuola anche Vareno Cucini, in rappresentanza del Cesvot, secondo il quale si tratta di «un impegno cui siamo favorevoli perché non ha contraddittorietà rispetto alla nostra missione, può rappresentare un laboratorio a livello nazionale per far incontrare gli addetti del Terzo settore e diventare promotore di una nuova cultura, dove il primato sia dell’essere e non del fare».
In provincia di Siena le associazioni di volontariato dal 2006 sono aumentate del 20%, arrivando ad essere 298 quelle iscritte al registro del volontariato, mentre 2500 sono quelle toscane e 8600 a livello nazionale.
Dati che pongono il territorio senese – ha detto Roberto Cartocci dell’Università di Bologna - ai vertici nazionali insieme a Bologna, Parma, Mantova e Bolzano, in tema di “capitale sociale”, cioè di quelle molteplici relazioni positive che contribuiscono alla tenuta sociale di un territorio.
«Essere ai vertici delle classifiche non significa nulla – è il commento del presidente Ceccherini - se non diamo risposte ad una società in continuo cambiamento. Bisogna chiedersi cosa accadrà alla società e alle famiglie nei prossimi anni e capire se ciò che possiamo dare, in termini di servizi, è sufficiente ai nuovi bisogni.
Se oggi il sistema del welfare nazionale per le famiglie, la scuola e la sanità non funziona, andremo poco lontano Dobbiamo discutere di nuove riforme, anche nel Terzo settore, di premiare il merito e porre maggiore attenzione ai nuovi bisogni.. Per questo proprio nel nostro territorio va avviato un confronto sullo sviluppo sociale ed economico, che coinvolga anche il volontariato, il quale deve guardare all’interesse generale e non ai particolarismi delle singole associazioni».
Altro tema al centro dei quattro giorni di Festa, il rapporto tra giovani e volontariato, con l’incontro tra la Consulta del Volontariato e i rappresentati degli studenti dell’istituto Sarrocchi, Caselli e dell’Istituto d’Arte di Siena.
Un ‘iniziativa che ha permesso agli studenti di conoscere più da vicino il terzo settore attraverso le parole e le esperienze dei volontari di numerose associazioni tra cui l’Arci, l’Avo e la Misericordia di Siena.