Firenze, 1 ottobre 2008- Cosa c'è di più fruttuoso dell'unire all'antica saggezza il gusto dell'innovazione? L'editore Mauro Pagliai ha messo in atto questa pensata ottenendo un doppio risultato: il volume Teoria e tecnica della pappa col pomodoro (pp. 64, euro 6) di Maria Angela Rossi e il suo contenitore, cioè la collana «I non ricettari» diretta dal giornalista e scrittore Paolo Ciampi. Dove sta la novità? «I non ricettari» parlano della cucina da assaporare con la mente prima che col palato, per riscoprire il piacere intellettuale ed estetico del mangiare (e bere) bene, senza limitarsi a istruzioni, didascalie, tempi, ingredienti e dosi.
Sono originali persino nel formato: pentagonale, con 4 risvolti che possono diventare pratici segnalibro. Il cibo non è più mera preparazione ma idea, emozione, ispirazione di racconti, romanzi, poesie, per non parlare della musica e delle arti figurative. È ricordo, pensiero, fantasticheria prima ancora che materia commestibile, per quanto squisita. Ed ecco quindi una letteratura da far venire l'acquolina in bocca: prima diletta lo spirito e poi presenta qualche nuovo piatto o svela piccoli segreti rendendo più appetitosi quelli di tutti i giorni.
Laureata in pedagogia e in psicologia, Maria Angela Rossi scrive poesie, racconti, novelle e, dal 1990, studia e pratica il taijiquan (poesia in movimento). In Teoria e tecnica della pappa al pomodoro rivisita lo storico piatto della cultura toscana con spontaneità e spregiudicatezza (largo alle cozze e alle uova, dunque!). Citare alcuni titoli di sezioni del libro potrebbe aiutare a comprendere la varietà di genere, il sapore vagamente futurista e l'esuberanza della scrittura: Minimalia, Più l'ovo_Iconoclasta!, Scusa Pesto, mio adorato!, Tuttu nu tiatro, Puoi sublimare, Pappastrocca amorosa.
Certo è che non si può terminare questa lettura senza sentire il desiderio di un bel piatto di pappa. (Irene Gherardotti)