La nuova opera sorgerà in località San Biagio.
Il progetto è nato dall’esigenza di liberare il centro abitato dal traffico di attraversamento proveniente dal Chianti e diretto al casello autostradale di Incisa, e viceversa, riducendo così l’inquinamento atmosferico e sonoro cui è soggetta la popolazione residente nel tratto urbano “bypassato” dalla costruzione della nuova arteria. I lavori, che sono stati consegnati ufficialmente lunedì 8 settembre, avranno una durata massima di 540 giorni.
La nuova opera che sarà realizzata dalla Provincia di Firenze avrà una lunghezza totale di circa 750 metri e presenta un’intersezione del tipo a “T” in corrispondenza dell’innesto sulla S.P. 56 ed una rotatoria del diametro esterno di 50 m in corrispondenza della S.P. 16. Per agevolare e rendere sicuro l’innesto dei veicoli nella rotatoria, la Provincia ha previsto anche l’adeguamento di un tratto della S.P. 16. Complessivamente, quindi, l’intervento avrà un’estensione di circa 1300 ml.
La carreggiata avrà una larghezza complessiva di ml 9,50 costituita da corsie di larghezza ml. 3,50, oltre banchine laterali della larghezza di ml 1,25; in rotatoria l’anello interno sarà composto da un’unica corsia di ml 6,00 oltre banchine di ml 1,25.
Il progetto elaborato dalla Provincia di Firenze per la realizzazione del raccordo in località San Biagio ha dovuto tener conto delle difficoltà orografiche causate dalla presenza nella zona interessata di notevoli dislivelli e di due torrenti che era necessario attraversare proprio in corrispondenza delle intersezioni con le due strade provinciali collegate.
Inoltre si è dovuto superare le difficoltà causate dalla presenza di numerosi sottoservizi quali metanodotti e linee elettriche anche ad alta tensione.
Al fine di rendere l’opera meno “impattante” è stata prevista la piantumazione di essenze autoctone ai margini del corpo stradale e nelle aiuole delle intersezioni.
La Provincia prevede disagi limitati per i cittadini, poiché la fase di cantierizzazione dovrebbe avere un basso impatto sul traffico, poiché si interverrà sulla viabilità esistente per la realizzazione degli svincoli solo dopo che sarà completato il tracciato della nuova variante.