Sarà il vice Presidente della Regione Toscana Federico Gelli ad inaugurare la 46ma edizione della mostra Cortonantiquaria.
La cerimonia si svolgerà nella Sala Medicea di Palazzo Casali con inizio alle ore 17.30 per poi spostarsi a Palazzo Vagnotti sede della mostra. Presenti, oltre al Vice Presidente della Regione Toscana Gelli, il Sindaco di Cortona Andrea Vignini, il Presidente della Provincia Vincenzo Ceccarelli, il Presidente della Camera di Commercio di Arezzo Giovanni Tricca, il Direttore dell’Agenzia per il Turismo di Arezzo Fabrizio Raffaelli, i rappresentanti di Cassa di Risparmio di Firenze e Banca Popolare di Cortona ed altre autorità provinciali e regionali.
La mostra è un appuntamento ormai obbligato nonché atteso per gli appassionati dell’antico e dell’antiquariato, ma è anche un richiamo quasi di moda sempre più in voga nel calendario di fine estate e che già guarda all’autunno.
In attesa della grande apertura delle sale del MAEC e della mostra “Capolavori Etruschi dall’Ermitage” prevista per sabato 6 settembre, la mostra offre, oltre al percorso espositivo fatto di tante curiosità ed opere straordinarie, anche due mostre collaterali molto originali. Eccoci allora a palazzo Vagnotti, con lo scoop di quest’anno: la mostra L’IRRESISTIBILE INCANTO. GUIDO RENI INEDITO NELLA CORTONA DEL ‘600 con due pezzi inediti che fanno notizia.
L’attenzione verso il Seicento si allarga anche oltre Guido Reni e vista la presenza di tante opere di autori bolognesi in tutto il territorio cortonese, ecco quest’anno un intrigante itinerario “fuori mostra” fra chiese, musei e ville private che permetterà di ammirare opere di Giuseppe Maria Crespi (1665-1747), Giovan Battista Grati (1681-1758), Giampietro Zanotti (1674 – 1765).
Ciò, oltre che elemento di assoluta novità, rappresenta un ulteriore modo per legare la mostra al territorio contribuendo a rendere Cortonantiquaria un evento imperdibile oltrechè inimitabile.
La collaterale più “curiosa”, invece, è VIZI PRIVATI E PUBBLICHE VIRTÙ. IL COLLEZIONISTA DI CAMBIALI: in esposizione una collezione di oltre 150 titoli di cambio dal Seicento ai primi del Novecento. riunita con pazienza negli anni, da un noto amatore di Palermo, tra i più estrosi collezionisti del nostro Paese, e considerata unica in Italia.
In mostra antichi “pagherò” firmati dai Rothschild, dai Florio, importanti famiglie dell’epoca, come da Sua Altezza Reale Carlo Ludovico Duca di Aosta. Le “farfalle”, ovvero le cosìddette cambiali, diventano, anche diversi secoli dopo esser state pagate, documenti oggetto di studio, e quindi rappresentano un singolare spaccato della storia del credito, delle prime attività di cambio nonchè della storia economica nazionale.