In occasione delle visite di Radicali Italiani il giorno di ferragosto in alcuni Istituti Penitenziari, e' stata verificata la presenza di detenute madri e dei loro figli, come i due bimbi presenti nel nido di Sollicciano/Firenze, rispettivamente di 6 e 14 mesi. Dai dati emersi dal "V Rapporto sulle condizioni di detenzione in Italia", redatto dall'Associazione Antigone e presentato lo scorso luglio, sarebbero 2.385 le donne detenute, di cui 68 madri con 70 bimbi con meno di tre anni reclusi con loro, mentre altre 23 detenute risultavano in gravidanza.
In Europa i bambini con genitori detenuti sono 800.000, 43.000 dei quali italiani.
"Una situazione intollerabile -afferma la senatrice Donatella Poretti- che contraddice la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia, e che doveva essere risolta con la legge Finocchiaro (40/2001): misure per evitare la pena detentiva carceraria alle donne con figli minori di 10 anni (e quindi ai loro bimbi sotto i tre anni); per fruirne, la mancanza di pericoli di commettere ulteriori delitti.
La maggior parte delle detenute-madri sono in carcere per stupefacenti e prostituzione, reati con alto tasso di recidiva e che, quindi, le terrebbero fuori dai benefici della legge. Piu' in generale la normativa è stata disapplicata e presenta questi limiti, soprattutto per chi è in attesa di giudizio. Le straniere, inoltre, non avendo spesso un'abitazione dove scontare gli arresti domiciliari, sono costrette a tenere i bimbi in carcere fino al compimento dei tre anni, per poi soffrire del trauma della separazione.
Bimbi innocenti, prima reclusi in carcere, e poi -in molti casi- reclusi in orfanotrofio. Nella passata legislatura, la Commissione Giustizia della Camera aveva approvato una proposta di legge di Enrico Buemi (Rosa nel Pugno, firmata anche da me) che realizzando case-famiglia protette, tentava di rimediare ai limiti della legge Finocchiaro. Alla ripresa dei lavori parlamentari, con il sen. Marco Perduca, presenteremo un disegno di legge, ma nel frattempo, con una interrogazione ai ministri Giustizia e Pari Opportunita', chiediamo: quuante e dove siano le madri detenute coi loro bimbi; quali e quanti Istituti di pena abbiano nidi al loro interno o siano convenzionati con l'esterno; come intende rimediare allo scempio di bimbi che li' trascorrono il loro tempo più significativo, delicato e costruttivo.
Se le loro madri sono colpevoli di delitti puniti con la detenzione, occorre salvaguardare lo sviluppo armonico della personalità di questi bimbi".