Domani, giovedì 14 agosto, alle ore 22,00, parte la Prima Maratona sui tacchi, obbligatorio un tacco di sei centimetri, l’abbigliamento è invece libero.
La partenza è dal Priscilla Cafe, passaggio al Bocachica, ed arrivo al Mamamia dove si terranno le premiazioni per le seguenti categorie partecipanti: Etero friendly, lesbo, gay, trans. Per le iscrizioni gratuite rivolgersi al Mamamia, il Priscilla Cafe, Mama-Beach lungomare Torre del Lago.
Questa prima matrona è dedicata a Sylvia Rivera, un eroe per la comunità GLBT, un’attivista del movimento transgender in seguito ai moti di Stonewall.
Era nato nel Bronx, dentro un taxi il 2 luglio 1951 e si chiamava Ray Rivera Mendozza.
I genitori erano di origini venezuelane e portoricane. I tratti del viso ricordavano ascendenze indie, mentre il colore della pelle faceva pensare a qualche incrocio con gli schiavi portati dall'Africa. Queste peculiarita´ le permetteranno, piu´ tardi, di relazionarsi con facilita´ alle varie minoranze che compongono il complicato melting pot americano. Ormai orfano ed abbandonato a stesso, a dieci anni si trovo´ a dormire per le strade di Brooklyn o del New Jersey o del Village. Poco prima del suo undicesimo compleanno si cambio´ il nome in Sylvia, e divenne una prostituta.
La vita non e´ stata facile per Ray Sylvia Rivera, morta il 19 febbraio 2002, alle 5,30 del mattino, al St. Vincent's Manhattan Hospital di New York, in seguito a complicazioni dovute ad un cancro al fegato. Aveva cinquant'anni ed era uno dei simboli piu´ importanti della comunita´ GLBT di New York, e di tutto il mondo. La gloria se l'era guadagnata sul campo, la notte tra il 27 ed il 28 giugno del 1969 partecipando alla rivolta dello "Stonewall", il bar gay sulla Christopher Street ormai entrato nella nostra memoria storica.
Nel 2005, durante l'annuale Giorno della Memoria (Day of Remembrance), New York le dedicò una strada.
