Violentata alla Fortezza: insinuazioni sulla ragazza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 agosto 2008 23:59
Violentata alla Fortezza: insinuazioni sulla ragazza

Firenze, 05 Agosto 2008- Disposte le analisi dei cellulari e dei computer dei sette giovani accusati di violenza sessuale nei confronti della ventiduenne di Firenze. Pietro Suchan, il pm che coordina le indagini sullo stupro di gruppo avvenuto alla Fortezza da Basso a Firenze, ha disposto che siano analizzati telefonini e i pc. La squadra mobile ha proceduto anche alla ricostruzione sul luogo dei fatti data dalla studentessa 22enne, violentata nella notte tra venerdì 25 e sabato 26 luglio. La studentessa 22 enne di Firenze conosceva due dei suoi aggressori, gli altri cinque li aveva incontrati la sera stessa, venerdì scorso, alla Fortezza.
«La ragazza brutalmente stuprata nella notte fra il 25 e il 26 luglio aveva legato la sua bicicletta in piazza Bambini di Beslan -commenta Rosanna Pilotti, presidente della commissione pari opportunità- un sottile filo rosso di sangue ci ricorda che la violenza ha molte facce.

Quella sui bambini e sulle donne è la più odiosa. Dalle cronache dei fatti, come raccontati dai diversi quotidiani, serpeggia l'idea che "lei era consenziente", una "facile preda" sedotta e affascinata da un sedicente "regista di film splatter": invito le donne a levare alta la loro voce contro queste insinuazioni che da sempre hanno costruito un'immagine di donna complice del bruto che la violenta o l'ammazza. Non ci sto più a questo gioco. Chiedo che in città si apra un dibattito culturale anche sul ruolo dei media nei confronti di fatti come questi.

Anche i quotidiani contribuiscono a veicolare un modo di pensare le donne che ci riporta indietro di quarant'anni. Sollecito le giornaliste che si occupano dell'informazione su questo caso dolorosissimo a guardare i fatti con "occhiali rosa", per smascherare il vero intento degli avvocati che affermano che "è stato solo un gioco erotico, stupido, ma non violento". Per essere violento, occorreva che la ragazza fosse fatta a pezzi, come nei video sanguinari che qualcuno ha definito "ironici"? Mi indigna anche che un insegnante di teatro di Lorenzo Lepori - il presunto capobranco - si esprima con parole di stima nei suoi confronti e non si vergogni di non rivolgere nemmeno un segno di solidarietà alla ragazza stuprata.

Forse anche questo insegnante pensava di essere dentro a un video. Mi ha anche colpito il silenziatore applicato dai giornali ai nomi dei presunti complici: mi chiedo se sarebbe stata usata la medesima cautela nel caso che il branco fosse stato composto da figli di poveracci o, peggio, di immigrati. Infine, essere ubriachi è un'attenuante per gli stupratori e un'aggravante per la vittima? Sono consapevole che occorra sempre presumere l'innocenza delle persone fino a che non sia stata pronunciata la condanna.

In questo caso, peraltro, nonostante due diversi giudici, a Firenze e Pistoia, abbiano definito attendibile il racconto della ragazza ed emesso, nei confronti di sei dei sette indagati, ordinanza di custodia cautelare, le indagini preliminari non sono concluse e il pubblico ministero non ha ancora esercitato l'azione penale. Proprio per questo il mio sostegno va tutto alla ragazza che ha avuto il coraggio di sporgere denuncia, sapendo che anche lei sarebbe stata giudicata».
«Anche la commissione pari opportunità lavori per la costituzione di parte civile dell'amministrazione comunale nel processo che verrà celebrato contro chi ha stuprato la studentessa 22enne alla Fortezza da Basso».

A chiederlo le consigliere Susanna Agostini, Claudia Livi e Lucia Matteuzzi (Partito Democratico). «Sarà un segnale forte alla città - hanno commentato le tre consigliere che sono anche componenti della commissione pari opportunità - sulla vicenda la magistratura e gli investigatori della squadra mobile faranno piena luce. Fin da ora siamo grate alla ragazza che ha avuto il coraggio di denunciare la violenza che ha subito e che, fin da ora, è sottoposta ad un vero e proprio calvario».

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