E' questa la spiegazione che viene proposta. Proseguono le indagini sull'omicidio di Emanuela Biagiotti, 32 anni. Uccisa nel deposito merci del supermercato dove lavorava. Il cadavere era stato scoperto ieri da un collega e da un fornitore.
Un delitto dovuto probabilmente a una rapina. Il killer che ieri ha ucciso la giovane donna fiorentina al supermarket Penny non era entrato per compiere un omicidio, ma ha dovuto fare i conti con la sua giovane vittima, che forse si e' opposta alla rapina.
La vicedirettrice del Penny Market non è stata uccisa con uno dei due taglierini ritrovati accanto al suo corpo, ma con un'altra arma da taglio, probabilmente un coltello. Lo ha stabilito l'autopsia dell'istituto di medicina legale. Trovata l'impronta di una scarpa maschile vicino alla vittima. Vicino al corpo di Emanuela Biagiotti, nel magazzino del discount, c’era infatti uno dei cartoni appena aperti dalla vittima.
«La Firenze che ci racconta la sinistra fiorentina, quella che sembra il paese di pan di zucchero delle novelle, non esiste più ormai da parecchi anni.
Tuttavia gli episodi degli ultimi giorni, dallo stupro della ragazzina fino all’omicidio di oggi, dimostrano come l’ultimo scorcio di quest’anno segni una escalation accelerata della criminalità. Continuare a non governare il fenomeno nascondendo il capo sotto una sabbia dorata sarebbe da irresponsabili». E’ quanto afferma il Consigliere regionale Achille Totaro, che con queste parole commenta l’omicidio compiuto in via Palazzo dei Diavoli, all’Isolotto.
«I fatti che macchiano di sangue lo scorrere dei giorni dimostrano che è divenuto ormai impossibile, per i cittadini, svolgere in serenità le loro attività quotidiane.
La giovane donna uccisa stamane si trovava sul suo posto di lavoro – osserva Totaro – mentre la quindicenne violentata l’altra sera si trovava nel box di casa sua alle dieci e mezza di sera, tornata da una passeggiata con gli amici. Tutte circostanze, il trovarsi al lavoro o nel garage di casa, in cui fino a qualche anno fa ci si sentiva protetti e sicuri. Ma oggi, a furia di portare avanti certa politica dell’accoglienza a tutti i costi anche in barba alle leggi dello stato, come avviene per la mancata istituzione del Centro di permanenza temporanea per immigrati clandestini da parte del presidente della Regione Martini, i fatti ci dicono che i margini di sicurezza per i cittadini sono sempre più risicati».
Totaro lancia un appello forte: «Auspico che quanti hanno il compito di controllare il territorio prendano finalmente coscienza della gravità di una situazione che, se continuerà a rimanere ingovernata, diverrà presto ingovernabile.
E allora sarà troppo tardi».