Com'è cambiata la realtà e la percezione della violenza sulle donne in Italia? Il 25 Novembre, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Mediateca Regionale Toscana Film Commission, la Società Italiana delle Storiche e l'Associazione Artemisia si danno appuntamento al Teatrino del Gallo (Libreria Libri Liberi, Via San Gallo, 25/r, ore 21.00) per discutere insieme su un tema drammatico e di estrema attualità, partendo dalla proiezione di un film ispirato al caso di Franca Viola.
Interverranno al dibattito dopo il film Patrizia Guarnieri, storica dell'Università di Firenze, Anna Bainotti, operatrice di Artemisia e Sveva Fedeli responsabile delle attività per il sociale della Mediateca Regionale Toscana Film Commission.
Il caso Franca Viola
Il 26 Dicembre 1965, una diciassettenne siciliana della cittadina di Alcamo, Franca Viola, viene rapita da Filippo Melodia, suo spasimante da sempre respinto, con l'aiuto di dodici suoi amici, violentata e quindi nascosta e segregata per otto giorni in un casolare, per essere liberata il 2 gennaio 1966.
Una ragazza uscita da una simile vicenda - ossia non più vergine – sarebbe stata per sempre una svergonata, a meno che non avesse sposato il suo rapitore, salvando così il suo onore e quello della sua famiglia. Il cosiddetto “matrimonio riparatore” era previsto dall'articolo 544 del Codice Penale come possibilità dell'accusato di estinguere il proprio reato, in quanto la violenza sessuale era considerata un oltraggio alla morale e non alla persona. Franca Viola troverà il coraggio di opporsi alla barbara pratica della “fuitina”, non accettando il matrimonio riparatore e diventando il simbolo dell'emancipazione delle donne italiane nella retrograda Italia del secondo dopoguerra.