"Nell’agosto dello scorso anno -spiega Maria Pia Strocchi Steidl, capogruppo di Forza Italia verso il Popolo della Libertà a Pelago- interessammo il Comitato per la vigilanza sull’uso delle risorse idriche su alcune questioni che da subito abbiamo ritenuto necessarie di apprendimento e controllo e riguardanti in particolare: 1) la concessione a Publiacqua di conguagli non tutti dovuti, 2) la inspiegabile e non condivisibile lievitazione della tariffa, eccedente i limiti imposti dal legislatore e infine la liceità di un atto di transazione stipulato fra AATO 3 Medio Valdarno (il soggetto che controlla Publiacqua e che assume le sue deliberazioni in una Assemblea alla quale partecipano i Sindaci dei circa 50 Comuni che si servono dello stesso gestore Publiacqua), e l’azienda Publiacqua stessa.
In questo atto di transazione si stabiliva che gli utenti dovessero versare a Publiacqua, a fronte di alcune lamentele di quest’ultima a proposito di mancati ricavi del passato e in alcuni casi anche futuri risultanti da alcuni servizi accessori, la ingente somma di 6,2 milioni di euro. Naturalmente questa somma, oggetto dell’atto, sarebbe stata pagata dagli utenti attraverso la tariffa. Dicemmo subito che si trattava di un’altra tassa a carico degli utenti. E anche per questo ci rivolgemmo al Comitato nazionale.
Il Comitato ha esaminato la questione e ci ha dato ragione intimando ad AATO 3 Medio Valdarno di recuperare la somma di 6,2 milioni di euro.
Ciò significa che il debito, che i cittadini dovranno pagare a Publiacqua e che sarà spalmato sulla tariffa fino al 2011, si ridurrà da circa 33 milioni di euro a circa 27 milioni. Quello che ci meraviglia – continua il Consigliere Strocchi – è che i nostri Sindaci abbiano potuto accettare senza che fra di loro si levasse alcuna voce contraria, un esborso che avrebbe pesato, e che già dal 2007 pesa, sulla tariffa pagata per l’acqua dai loro cittadini e che la difesa degli utenti sia stata sostenuta solo dall’opposizione.
I Sindaci hanno, sbagliando, ancora una volta supinamente accettato le condizioni imposte dall’azienda, arrecando di fatto un danno per le tasche delle famiglie.
Alla luce di tutto questo confermiamo che la commistione fra controllori e controllati che avviene in AATO 3 Medio Valdarno (consorzio dei 50 Comuni che controllano Publiacqua) e Publiacqua stessa (la cui proprietà è riconducibile per una quota maggioritaria agli stessi 50 Comuni), rende impossibile una buona gestione del servizio idrico.
Si parla di privatizzazione solo quando –conclude Maria Pia Strocchi- si vogliono attribuire i pesanti importi della tariffa e i disservizi ai privati, dimenticando che la maggioranza che decide sulle politiche industriali di Publiacqua è pubblica al 60% e che chi controlla il Gestore, Publiacqua , è ancora la parte pubblica impersonata dai Sindaci dei nostri Comuni".