Firenze– Tre nuove specie di uccelli potranno essere cacciate nella preapertura della stagione venatoria: la cornacchia grigia, la gazza e la ghiandaia che arrecano danni alla nostra agricoltura. E’ quanto previsto nella legge approvata oggi a maggioranza dal Consiglio regionale che, come ha spiegato il presidente della commissione Agricoltura, Aldo Manetti (Rifondazione comunista), recepisce un decreto governativo (17 ottobre 2007) recante criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative alle Zone di protezione speciale.
La legge contiene anche un aggiornamento del calendario venatorio con l’indicazione di due giornate alla settimana in cui è consentita l’attività venatoria nel mese di gennaio. A favore hanno votato i consiglieri della maggioranza con l’eccezione di Mario Lupi, presidente del gruppo Verdi, che ha votato contro, mentre i gruppi di opposizione si sono astenuti. Lupi si è detto contrario al fatto che si utilizzi una legge per queste modifiche in un momento in cui si è deciso di legiferare di meno, ma la questione principale è che si sono inserite specie di uccelli “senza che vi sia un parere da parte dell’Istituto nazionale per la Fauna selvatica”.
Questo atto, dunque, a suo parere “porterà sanzioni dell’Unione europea che andranno a ricadere sulla nostra comunità”. Piero Pizzi (Fi -Pdl) e Angela Notaro (An) hanno annunciato l’astensione dei rispettivi gruppi soprattutto perché la legge regionale recepisce un decreto ministeriale, per il quale sono annunciate imminenti modifiche: “Si potrebbe aspettare ancora prima del recepimento per non creare disorientamento e confusione”, hanno detto. Ilio Pasqui (Pd) ha sottolineato, al contrario, come la legge “metta in linea la Toscana con le norme europee”: “Se il decreto governativo verrà modificato - ha detto - l’adeguamento nostro sarà automatico”.
Nel dibattito è intervenuto anche il presidente della Giunta, Claudio Martini, evidenziando “il punto di equilibrio, pur partendo da posizioni diverse” che si è raggiunto sulla questione grazie al lavoro della commissione Agricoltura e del suo presidente. (red)