Firenze– I provvedimenti adottati dalla Giunta regionale in ordine all’applicazione della legge che detta regole precise in materia di delimitazione degli Ato (Ambiti territoriali ottimali) e di riorganizzazione della gestione integrata dei rifiuti, saranno al centro della seduta della commissione speciale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti urbani presieduta da Paolo Marcheschi (Fi-Pdl) in programma per martedì 22 luglio alle ore 11.00 in Palazzo Panciatichi.
“L’aggiornamento sull’attuazione della legge regionale n.
61/2007 che prevede l’accorpamento degli Ato e la riduzione delle Società di gestione – anticipa Marcheschi – è necessario vista la minaccia commissariamento di alcuni enti pubblici, soprattutto dell’area metropolitana fiorentina”.
“Tra gli obiettivi che la commissione si è data – ricorda il presidente – c’è anche la verifica del rispetto di un crono programma ad oggi disatteso che prevedeva, entro il maggio scorso, la riduzione del numero degli Ato da dieci a tre. Mancando questo obiettivo e analizzando a fondo i provvedimenti adottati dalla Giunta che rendono quanto mai evidente il problema della perimetrizzazione degli Ato e un conseguente rischio di innalzamento delle tariffe – continua Marcheschi - è necessario capire a che punto siamo con le altre prossime scadenze.
Su questo chiederemo chiarimenti al responsabile dell’Area coordinamento integrata degli inquinamenti e programmazione ambientale Giovanni Barca”.
I termini a cui si riferisce il presidente della commissione riguardano la “predisposizione dei piani straordinari per l'affidamento del servizio nei tre grandi Ato (febbraio 2009), il conferimento della gestione del servizio integrato (marzo 2009), la pianificazione unitaria entro luglio 2009 di tutte le necessità impiantistiche e di sviluppo del sistema".
All’ordine del giorno dei lavori, anche l’analisi della nuova direttiva europea che fissa norme per ridurre la produzione di rifiuti e impone il ricorso alla raccolta differenziata entro il 2015 per aumentare di almeno il 50 per cento riutilizzo e riciclaggio nel 2020.
La normativa, volta a “proteggere l’ambiente e la salute umana prevenendo o riducendo gli impatti negativi della produzione e della gestione dei rifiuti”, regola anche la definizione di programmi di gestione e prevenzione dei rifiuti e misure in materia di autorizzazioni, responsabilità, sanzioni e ispezione degli impianti.
“Nel testo – sottolinea Marcheschi – è evidente una rivisitazione dell’intero ciclo attraverso una gerarchia dei rifiuti con un ordine di priorità da rispettare.
Primo fra tutti la prevenzione, ossia l’adozione di misure che riducono la quantità di rifiuti anche attraverso il riutilizzo dei prodotti o l’estensione del loro ciclo di vita; la preparazione per il riutilizzo, ovvero le operazioni di controllo, pulizia e riparazione attraverso le quali prodotti o componenti di prodotti diventati rifiuti sono preparati in modo da poter essere reimpiegati senza altro pretrattamento; il riciclaggio e il recupero ad esempio di energia, intendendo in questo senso il ruolo utile dei rifiuti che si sostituiscono ad altri materiali; lo smaltimento”.
“La direttiva – conclude il presidente – impone agli Stati membri di adottare misure volte a incoraggiare scelte che diano il miglior risultato ambientale complessivo, da raggiungersi entro 24 mesi dall’entrata in vigore, attraverso disposizioni legislative, regolamentari e amministrative.
Un confronto e un’analisi a tutto tondo sono quindi necessarie e rientrano in qual lavoro di ricognizione e verifica che la commissione sta portando avanti”.
La seduta si concluderà con il resoconto del terzo rapporto dell’Osservatorio economico sulla gestione dei rifiuti urbani in Toscana 2000-2006, presentato lo scorso 15 luglio. (f.cio)