Ore 18.45 circa; ascolto distrattamente il giornale radio su RAI3. Parla Silvio Berlusconi sulla piccola polemica in corso con la lega a proposito di giustizia e federalismo. Colgo la frase il nostro patto con la Lega è simul stabunt ed immediatamente penso “ora ci casca” e la distrazione sparisce; Silvio continua non credo che ci sia bisogno di citare la seconda parte “Diavolo d'un uomo – penso – non ci è cascato, ha fregato me e chissà
quanti altri”, ma ecco che le fatidiche parole vengono pronunciate “simul cadunt”.
Ah no, Silvio, anche te come e tanti altri che pretendono di fare citazioni latine copiate dalle spigolature della settimana enigmistica, hai cambiato per far rima (cuore/amore dei tempi del cafè-chantant ?) il cadent (futuro indicativo, terza persona plurale, terza coniugazione) in cadunt (presente indicativo, terza persona plurale, terza coniugazione).
Comunque non se la deve prendere; ci sono già cascati alcuni dei suoi eccellenti sponsor, molti anni or sono.
Ad esempio durante un dibattito alla camera Claudio Martelli.affermò che il governo pentapartito sarebbe durato solo a patto che avesse rispettato il programma. Il suo solenne «simul stabunt, simul cadunt» fu immediatamente rimbeccato dal segretario del Pci Alessandro Natta: «Cadent, Martelli, cadent!». Errore molto socialista, dato che quel «cadunt», pochi giorni dopo, fu replicato al Tg2 dal segretario Bettino Craxi.
Divertente l'epilogo di quel duplice episodio: tre deputati dell'opposizione invitarono l'allora ministro della Pubblica istruzione a rassicurare ufficialmente gli studenti con apposita circolare: «Malgrado le opinioni di alcuni dirigenti del Psi - scrivevano - il latino non è cambiato.
La terza persona plurale del futuro di cado è e resta cadent... Ineluttabilmente».
D'altra parte da chi ha ricreato l'origine di Roma attribuendola a Romolo e Remolo, cosa ci possiamo aspettare?
Mencaraglia Francesco