Firenze- Poche operazioni al computer per mettere in collegamento una struttura sanitaria e un’azienda farmaceutica, per trasmettere gli ordinativi, per concludere un acquisto senza tempi morti, senza spedizioni di documenti cartacei o invii di fax, senza possibilità di equivoco o di errore. Tutto questo sarà consentito dal progetto SIrius, per la semplificazione e l’innovazione nei processi di acquisto in sanità, che è stato presentato ieri mattina a Villa Montalto, a Firenze, nella giornata di studi “Semplificazione e innovazione nei processi di acquisto in sanità”, organizzata dalla Regione Toscana.
Il progetto coinvolge al momento i tre Estav, cioè le Aree vaste, della Toscana più il consorzio Dafne, che unisce una ottantina di soggetti (40 le aziende farmaceutiche, che insieme rappresentano circa il 73 per cento del mercato complessivo). «Oggi in Italia – spiega il vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli - sono ancora relativamente poco diffuse procedure quali quelle che consentono ordini dematerializzati, cioè trasmessi unicamente per via telematica, oppure la fatturazione elettronica.
Si calcola insomma che non corrispondano a più del 5 per cento del volume di scambi nella nostra economia. Ed è un percentuale che va assolutamente incrementata, soprattutto in settori di grande delicatezza come la sanità, per gli indubbi benefici in termini di gestione degli ordini e dei magazzini, di accelerazione dei tempi di consegna, di eliminazione degli errori, di semplificazione, e anche di risparmio». Riguardo a quest’ultimo punto si calcola che la “dematerializzazione”, una volta a pieno regime, comporti un risparmio di 25 euro per ogni ordine o fattura.
«A prima vista non sembra una gran cifra – spiega Gelli – eppure va moltiplicata tenendo conto che le Estav toscane rappresentano circa 3.600 ordini, 4 mila bolle e 4.200 fatture ogni mese». L’impegno del governo regionale, prosegue il vicepresidente, punta adesso a estendere questo sistema di gestione telematica degli acquisti: «Per ora il sistema ci permette di espletare gli ordini telematici, ma in tempi rapidi pensiamo anche a bolle, fatture e mandati elettronici. Contiamo anche di estendere l’ambito di applicazione di questo progetto, dai rapporti tra aziende ed Estav ai rapporti tra quest’ultime e le singole Asl.
Tutto questo con ulteriori notevoli risparmi di tempo e di denaro, e con benefici meno quantificabili ma importantissimi in termini per esempio di capacità di aggiornamento in tempo reale o quasi reale delle diverse situazioni gestionali oppure di trasparenza, correttezza e tracciabilità dei vari processi di ordine e fornitura per il sistema sanitario».
L’assessore alla Sanità, Enrico Rossi, ha risposto oggi in aula alle interrogazioni sui recenti fatti avvenuti presso l’azienda ospedaliera universitaria di Careggi riguardanti le gare d’appalto sulle forniture di protesi ortopediche e in merito all’inchiesta dei NAS a Careggi sul sistema di acquisti e sulle responsabilità riguardo al danno economico al sistema sanitario regionale.
Dopo aver precisato che gli avvisi di garanzia emessi sono stati 5 e non 14, con una misura cautelare, Rossi ha spiegato che la procedura di approvvigionamento delle protesi a Careggi è gestita in conto deposito: l’ESTAV (ente per i servizi tecnico-amministrativi) bandisce la gara, definisce il prezzo e la qualità, ma “la scelta del prodotto da impiantare – ha detto Rossi - spetta al medico che, in base alle necessità del paziente, può scegliere un prodotto esclusivo. Per Careggi la spesa complessiva è di 5 milioni di euro l’anno per oltre 5mila voci diverse”.
Rossi ha rassicurato sui vari controlli sanitari effettuati dall’azienda: il chirurgo ortopedico sceglie in base alle esigenze del paziente; la commissione aziendale effettua un secondo controllo; il “Dispositivo vigilanza” monitorizza le complicanze. “Inoltre, tutte le procedure di custodia, consegna e rientro delle protesi inutilizzate sono state perfezionate con un sistema di tracciabilità dei prodotti che sono inventariati”. “E’ importante che la magistratura faccia il suo corso – ha detto Anna Maria Celesti (Fi-Pdl) - e che si sia messa in azione una procedura, ma evidentemente bisogna trovare forme di controllo diverse che siano verificate anche esternamente”.
“In area vasta - ha aggiunto - ci sono state situazioni di acquisto di forniture sbagliate, rimaste inutilizzate o di prodotti di scarsa qualità. Bisogna trovare correttivi per assicurare linearità e correttezza nelle gare di appalto e qualità dei prodotti”. Secondo Marco Cellai (An) sono troppe e ripetute le urgenze e mancato o carente il controllo sul sistema di approvvigionamento di beni e servizi per le aziende sanitarie: “Nell’operazione Estav – ha detto - c’è qualcosa che non va, ritengo positivo l’aver avviato un controllo delle procedure, ma adesso dobbiamo verificare se l’Estav garantisca la linearità e la correttezza delle procedure”.
Positivo l’intervento dell’assessore per il consigliere Luca Ciabatti (Rc). Rossi ha dato conto di un sistema di procedure che garantisce correttezza, trasparenza delle procedure e qualità dei prodotti acquistati. “La questione – ha detto Ciabatti - riguarda tutta l’azienda sanitaria toscana e l’unitarietà di tutte le procedure. E’ importante la capacità di autocontrollo del sistema”.