L’applicazione della Tassa Igiene Ambientale, la Tia, non può essere la stessa per agriturismi e alberghi. Le due tipologie di attività non sono analoghe e quindi, non si possono equiparare nel calcolo della tassa per lo smaltimento dei rifiuti. A dirlo è stata la sentenza (depositata il 9 giugno) della Commissione Tributaria provinciale di Firenze che ha accolto il ricorso presentato da un’azienda agrituristica del Chianti che contestava il calcolo dell’applicazione della tassa comunale per lo smaltimento dei rifiuti emessa dalla Società Servizi Ambientali Area Fiorentina.
La cartella contestata infatti applicava gli stessi parametri di calcolo della categoria degli alberghi. La Commissione ha dato ragione all’azienda ritenendo “illegittima l’equiparazione in quanto non sussistono analogie tra i due tipi di attività (alberghiera ed agrituristica) data la complementarietà di quest’ultima con quella agricola”. Una sentenza che ora potrebbe invogliare gli agriturismi di tutta la Regione Toscana (quasi 4 mila le aziende autorizzate) a presentare l’istanza per il rimborso della differenza tra quanto effettivamente pagato e quanto da pagare.
Coldiretti Firenze-Prato in prima linea sull’argomento, “sta valutando – come ha spiegato il Direttore Provinciale, Raffaello Betti subito dopo la comunicazione della sentenza – l’opportunità di consigliare agli agriturismi dell’intera regione di presentare istanza di rimborso degli importi pagati in più sullo smaltimento dei rifiuti relativo agli ultimi cinque anni”. Una sentenza che “fa giustizia e restituisce parte della competitività persa in passato ai nostri agriturismi che come tutti sanno sono il fiore all’occhiello del turismo rurale italiano – conclude Betti”.
Coldiretti e Terranostra, l’associazione interna all’organizzazione agricola che raduna le strutture agrituristiche si era già mossa anche in passato chiamando in causa le amministrazioni di tutta la regione. “Dopo lunghe discussioni e dibattiti sterili con le amministrazioni comunali della Toscana - spiega Andrea Landini, Presidente di Terranostra Firenze-Prato - e dopo alcune sentenze di diversi Giudici di Pace rimaste lettera morta, finalmente si è fatta chiarezza su una tariffa ritenuta iniqua e fortemente lesiva del rapporto costo-beneficio da parte di tutti gli agriturismi della Toscana.
Basti pensare che essere equiparati agli alberghi comportava per l’agriturismo fiorentino, socio di Terranostra, che ha vinto il ricorso, pagare in Tassa di Igiene Ambientale un importo superiore al 50% dell’intero fatturato dell’anno. Un’enormità rispetto all’effettivo volume di affari delle quasi 4 mila attività autorizzate della regione”.
Andrea Berti