Firenze– Una “scelta ponderata, dettata da criteri di rigore e di efficienza, ma anche dalla volontà di essere modello per tutto il Paese. Un esempio concreto di come la pubblica amministrazione può e deve essere votata a scelte di innovazione e salvaguardia della ‘salute’ del nostro territorio”. Così il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana Alessandro Starnini, a margine della conferenza stampa di presentazione del progetto “Consiglio regionale ad emissioni zero – dalle manutenzioni all’innovazione” presentato nella Sala consiliare di Palazzo Panciatichi.
“Siamo qui – ha detto Starnini – con l’orgoglio e l’ambizione di essere il primo Consiglio regionale in Italia a ‘inventare’ e realizzare un progetto per un approvvigionamento energetico da sole fonti rinnovabili”.
Il vicepresidente ha evidenziato come la necessità di un rifacimento degli impianti di condizionamento e riscaldamento dei palazzi istituzionali, abbia “imposto una riflessione che stesse dentro le linee dettate dal Pier (Piano di indirizzo energetico). Un Piano – ha continuato Starnini - valido fino al 2010 e che fa propri gli obiettivi europei fissati per il 2020: riduzione delle emissioni di gas serra del 20 per cento, miglioramento dell’efficienza energetica del 20 per cento, incremento fino al 20 per cento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.
La Toscana punta a produrre, entro il 2020, il 39 per cento di energia elettrica, il 10 per cento di energia termica impiegando fonti rinnovabili e di ridurre le emissioni annue di anidride carbonica (Co2) di 7,2 milioni di tonnellate”. “Siamo partiti – ha proseguito il vicepresidente – da un’analisi di come rifare impianti di condizionamento e riscaldamento vecchi di decine di anni e siamo andati oltre non limitandoci ad installarne di nuove ma ad innovare tutto il sistema di approvvigionamento energetico del Consiglio regionale”.
Cinque i capisaldi di una “rivoluzione verde” che vede il parlamento toscano già acquirente (dal 1 giugno 2008) di energia elettrica da fonti rinnovabili tramite la Energrid s.p.a.
individuata a seguito di pubblico incanto dalla Società Consortile Energia Toscana (CET) di cui la Regione è socia: nessuna emissione nel centro storico fiorentino, eliminazione degli sprechi energetici e delle inefficienze impiantistiche, ottimizzazione dei consumi, risparmio economico, totale approvvigionamento del fabbisogno del Consiglio attraverso un proprio impianto di energia.
“Per marcare questi cinque obiettivi – ha evidenziato Starnini – il Consiglio procederà alla costruzione di una pala eolica che servirà a garantire tutto il fabbisogno di cui abbiamo bisogno”.
Il vicepresidente ha quindi ricordato come nell’ultimo decennio il vento sia stato la “fonte energetica mondiale con crescita più veloce.
I costi dell’energia eolica - sottolineato Starnini - sono scesi dai 38 centesimi al chilowattora nei primi anni ’80 ai circa 4 centesimi di oggi nei siti con buona ventosità. Si prevede che il costo medio per chilowattora di energia generata dal vento scenderà a 2,6 cent. entro il 2010 e a 2,1 cent. entro il 2020. Con la forza del vento in Toscana vengono prodotti 27,8 Mw di energia elettrica all’anno”. “La pala del Consiglio – ha detto il vicepresidente - sarà inserita nel campo eolico di Monterotondo Marittimo, su territorio di proprietà regionale e porterà ad una riduzione dei costi nell’ordine del 15/20 per cento”.
Starnini ha inoltre ricordato come l’iniziativa si “accompagni a quella del Parlamento degli Studenti che ha avanzato proposte di innovazione energetica interessanti e assolutamente degne di rilievo.
Tra queste, è prevista la realizzazione di dodici scuole superiori efficienti e nel prossimo futuro gli stessi studenti collaboreranno fianco a fianco con tecnici della regione nella stesura dei progetti”.
Nei “numeri”, il progetto “Consiglio regionale ad emissioni zero – dalle manutenzioni all’innovazione”, prevede la scelta di una tecnologia innovativa quale quella del sistema VRV. “Nello specifico – ha detto Sergio Chiacchella direttore generale Cosvig – una pompa di calore intelligente che regola continuamente il volume del refrigerante in risposta alle mutate esigenze.
In questo modo si mantiene la temperatura dell’ambiente confortevole e costante”.
Sul fronte dei costi di esercizio, Chiacchella è stato chiaro: “il sistema permette di controllare singolarmente ciascuna zona. Ciò significa, che verranno riscaldati o raffreddati solo gli ambienti che richiedono una climatizzazione dell’aria, mentre il sistema può essere completamente spento negli ambienti in cui la climatizzazione non è richiesta”. Anche sul fronte della flessibilità, la scelta operata dal Consiglio regionale della Toscana è vincente: “i sistemi a recupero di calore – ha continuato il direttore generale di Cosvig - sono ideali per l’uso in locali o ambienti con carichi termici variabili, in base al tipo di esposizione dell’edificio o a punti caldi o freddi localizzati.
È possibile che la stessa sala riunioni richieda un carico termico diverso in funzione dell’ora del giorno, del numero di persone presenti, della disposizione e modalità d’uso dell’illuminazione e delle attrezzature elettroniche da ufficio presenti”.
Sui tempi di installazione poi, Chiacchella ha evidenziato che “il sistema di tubazioni può essere installato velocemente ed agevolmente e può essere implementato piano per piano in modo da attivare l’uso di sezioni dell’edificio molto velocemente, permettendo il collaudo e il funzionamento del sistema di climatizzazione a stadi”.
Soddisfazione è stata espressa dal capogruppo dei Verdi Mario Lupi presente in conferenza stampa: “Plaudo al progetto.
Finalmente vediamo risultati interessanti e diamo risposte concrete. Il percorso che oggi inauguriamo – ha continuato Lupi – mi auguro che non sia solo una risposta di eco-efficienza istituzionale, quanto una rivoluzione culturale in noi stessi. Una piccola ma così importante trasformazione per cominciare a lavorare in modo diverso”.